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- Il film La coda del diavolo, diretto da Domenico De Feudis e tratto dall'omonimo romanzo di Maurizio Maggi, è ambientato in una Sardegna fredda e oscura.
- Luca Argentero interpreta Sante Moras, un personaggio complesso che richiede un'interpretazione fisica intensa.
- La trama esplora la ricerca della verità e il superamento del pregiudizio, anche grazie al ruolo di una giornalista interpretato da Cristiana Dell'Anna.
La coda del diavolo, il film diretto da Domenico De Feudis e tratto dall’omonimo romanzo di Maurizio Maggi, è un action thriller ad alta tensione. La pellicola, disponibile su Sky Cinema, vede come protagonista Luca Argentero nei panni di Sante Moras, un ex poliziotto ora guardia carceraria, che si trova ingiustamente accusato di omicidio. Ambientato in una Sardegna fredda e oscura, il film esplora le vicende di Sante, costretto alla fuga per dimostrare la propria innocenza, mentre cerca di svelare una verità nascosta dietro un delitto sconvolgente.
Il film, prodotto da Groenlandia e Vision Distribution in collaborazione con Sky, è stato scritto da Nicola Ravera Rafele e Gabriele Scarfone. La trama si sviluppa in un contesto di suspense e azione, con un cast che include Cristiana Dell’Anna nel ruolo della giornalista Fabiana Lai e Francesco Acquaroli nei panni del commissario Tommaso Lago. La narrazione visiva, gestita abilmente da De Feudis, si avvale di un’estetica noir che si sposa perfettamente con l’atmosfera cupa e misteriosa della Sardegna.
Un’interpretazione inedita per Argentero
Luca Argentero, noto per ruoli più rassicuranti, si cimenta in un personaggio complesso e sfaccettato. Sante Moras è un uomo segnato da un passato doloroso, che si ritrova coinvolto in una spirale di eventi che lo costringono a confrontarsi con i propri demoni interiori. Argentero, che per il ruolo ha messo su 15 kg, offre una performance intensa, caratterizzata da un’interpretazione fisica ed emotiva che lo vede impegnato in scene di combattimento e inseguimenti mozzafiato. Il film, che si sviluppa in pochi giorni, richiede all’attore di mantenere una tensione costante, con lividi e ferite che si accumulano scena dopo scena. Argentero ha dichiarato di aver trovato stimolante lavorare su un personaggio così diverso dai suoi ruoli precedenti, sottolineando come la drammaticità del personaggio abbia rappresentato una sfida interessante.
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Il ruolo della verità e del pregiudizio
La coda del diavolo non è solo un thriller d’azione, ma anche una riflessione sulla ricerca della verità e sul superamento del pregiudizio. Cristiana Dell’Anna, nel ruolo della giornalista Fabiana Lai, incarna la determinazione nel voler andare oltre le apparenze per scoprire la verità. La sua interpretazione mette in luce la necessità di affrontare i pregiudizi e di leggere tra le righe per smascherare le ingiustizie. Dell’Anna ha sottolineato come il suo personaggio rappresenti una testimonianza della curiosità e della verità, elementi fondamentali in una società che spesso si ferma alla superficie delle cose. Il film, attraverso il personaggio di Fabiana, invita lo spettatore a riflettere sull’importanza di non fermarsi al primo giudizio e di cercare sempre la verità, anche quando questa appare scomoda.
Per orientarsi fra testo e contesto
La coda del diavolo si inserisce in un filone narrativo e cinematografico che richiama grandi classici del genere thriller, come Il fuggitivo, ma con un’ambientazione suggestiva, e per certi versi unica, come quella della Sardegna. La scelta di girare in un’isola, con la sua natura predominante e le sue atmosfere inquietanti, aggiunge un ulteriore livello di profondità alla storia, rendendo il film un’esperienza visiva coinvolgente. Maurizio Maggi, autore del romanzo da cui è tratto il film, ha già esplorato tematiche complesse nei suoi precedenti lavori, come L’enigma dei ghiacci (Longanesi, 2016). La sua capacità di intrecciare storie avvincenti con riflessioni profonde sulla natura umana emerge anche in La coda del diavolo, un’opera intende andare oltre il semplice intrattenimento. Obiettivo che si pone anche il film che, pur rimanendo fedele ai canoni del genere thriller, riesce a mantenere le sfumature della carta stampata.