La fiaba di Gabriele Salvatores da un soggetto di Federico Fellini

L’ultimo lavoro di Gabriele Salvatores, Napoli-New York, si ispira a un soggetto inedito di Federico Fellini e Tullio Pinelli, scritto alla fine degli anni Quaranta. Il film si presenta come una fiaba moderna che esplora temi universali attraverso lo sguardo innocente di due bambini. Ambientata nel 1949, la pellicola segue le avventure di Carmine e Celestina, due scugnizzi napoletani che, in cerca di un futuro migliore, si imbarcano clandestinamente su una nave diretta verso l’America.

Il film si apre con una Napoli post-bellica, dove i due protagonisti si arrangiano tra le difficoltà quotidiane. La città, rappresentata con tratti realistici, fa da contrasto a una New York quasi magica, ricostruita con un’estetica volutamente artificiosa. Questa scelta stilistica riflette l’intento di Salvatores di creare un mondo che, pur essendo radicato nella realtà storica, si presta a interpretazioni più ampie e simboliche. La narrazione si sviluppa in tre atti, seguendo una struttura classica che, pur nella sua semplicità, riesce a mantenere alta l’attenzione dello spettatore grazie a colpi di scena e momenti di forte impatto emotivo.

L’influenza di Fellini e il tocco di Salvatores

Il soggetto di Fellini e Pinelli da cui nasce Napoli-New York era stato lasciato nel cassetto per oltre settant’anni. Salvatores ha trasformato questo materiale in un’opera cinematografica che, pur rispettando il testo originale, si arricchisce di elementi personali e contemporanei. La scelta di ambientare parte della storia su una nave, simbolo di transizione e rinascita, è un omaggio evidente al maestro riminese, che non aveva mai visitato gli Stati Uniti al momento della stesura del soggetto. Del resto, la sua “passione” per le grandi imbarcazioni è stata sempre al centro delle sue visioni. Basti pensare al transatlantico in Amarcord o a un titolo come E la nave va.

L’interpretazione di Pierfrancesco Favino, nel ruolo del commissario di bordo Domenico Garofalo, aggiunge spessore teatrale al film. Favino, con la sua versatilità, incarna un personaggio complesso, capace di passare dai toni drammatici a quelli comici con estrema naturalezza, nel solco della migliore tradizione attoriale italiana. La sua presenza scenica fa poi il resto, offrendo un punto di riferimento adulto in un racconto dominato dalla prospettiva infantile.

Una favola per il presente

Napoli-New York non è solo un viaggio fisico, ma anche un percorso di crescita e scoperta. Attraverso gli occhi di Carmine e Celestina, il film esplora temi attuali come l’emigrazione e la ricerca di un futuro migliore. La storia, pur ambientata nel passato, risuona con le esperienze attuali che vedono nel fenomeno migratorio una realtà con cui gran parte dei paesi occidentali devono fare i conti. Salvatores, in questo modo, prova a bilanciare le pennallate della fiaba con il richiama al dramma di tante persone che oggi sono costrette a lasciare la propria terra d’origine. Da qui la scelta di utilizzare un’estetica che mescola realismo e magia, così da permettere al regista di affrontare temi complessi con leggerezza, senza quasi mai scadere nel banale o nel didascalico.

Per orientarsi fra testo e contesto

La capacità di Salvatores di trasformare un soggetto dimenticato in un film attuale e coinvolgente dimostra la sua abilità nel navigare tra passato e presente. Napoli-New York si inserisce in una tradizione cinematografica che vede nel viaggio e nella scoperta i suoi temi principali. La pellicola, pur essendo una fiaba, non rinuncia a esplorare le complessità della condizione umana, offrendo spunti di riflessione su temi universali. Nel contesto più ampio del cinema moderno, l’opera di Salvatores si distingue per la sua capacità di unire elementi di diverse tradizioni cinematografiche, creando un linguaggio visivo e narrativo unico. Napoli-New York, benché semplice all’apparenza, evoca sentimenti profondi. Questo film è l’emblema di come il cinema possa servire da collegamento tra culture eterogenee e differenti epoche generazionali. Con lo stile tipico di Salvatores emerge un’opera che prende vita da soggetti passati ma parla audacemente al presente con genuina forza creativa.