La mafia non spara più, ma fa male lo stesso: parola di Gratteri

Nel saggio Una Cosa sola. Come le mafie si sono integrate al potere (Mondadori, 2024) Nicola Gratteri e Antonio Nicaso danno una visione inquietante e dettagliata del moderno panorama mafioso. Le mafie, un tempo note per la loro violenza esplicita, hanno ora adottato un approccio più subdolo e sofisticato. Oggi non sparano, ma il loro potere è più forte che mai. Queste organizzazioni criminali si sono trasformate in vere e proprie multinazionali del crimine, operando in settori chiave come la finanza, le grandi opere, le energie rinnovabili e l’immobiliare. La loro fortuna si espande dall’Europa alle Americhe, toccando l’Africa e l’Asia, e infiltrandosi nelle classi dirigenti dei vari paesi.

Strategie di mimetismo e infiltrazione

Le mafie contemporanee hanno messo a punto delle tattiche sofisticate che sfruttano le debolezze insite nel panorama economico globale, così come la connivenza dei cosiddetti colletti bianchi. Attraverso un ingegnoso processo di adattamento e dissimulazione, questi gruppi criminosi si sono infiltrati in svariati settori vitali dell’economia, approfittando di legislazioni carenti e stabilendo legami con reti malavitose locali. Operando nei paradisi fiscali o attraverso i modernissimi circuiti finanziari digitalizzati, le azioni illegali della criminalità organizzata si sono radicate profondamente nell’ordito dell’economia mondiale. Si tratta di una trasformazione invisibile che assicura ai membri di queste organizzazioni non soltanto maggiore riservatezza, ma anche la persistenza di una minaccia continua. Di fatto, il loro “veleno” si propaga nel tessuto economico globale senza che ci siano immediati campanelli di allarme.

Il costo della mafia secondo Gratteri

Il libro sulla mafia di Gratteri e Nicaso affronta un tema fondamentale: il mix micidiale causato dall’intreccio tra organizzazioni malavitose e potere. Questo processo di infiltrazione agisce come un vero virus per la stabilità economica dei diversi paesi, causando distorsioni nei mercati locali e impedendo ogni tentativo di crescita reale. Tuttavia, ciò che risulta più devastante è il costo umano misurabile sotto forma di perdita della speranza. Le persone, sempre più disincantate ed esasperate dalle ingiustizie subite, vedono crollare la fiducia nelle istituzioni. Tale smarrimento alimenta un meccanismo perverso che serve ad avvalorare ulteriormente l’autorità mafiosa. Secondo quanto evidenziato da Gratteri e Nicaso, la debilitazione del tessuto democratico, insieme allo smantellamento dello stato di diritto, costituisce una seria minaccia a livello mondiale. Una minaccia che non riguarda soltanto le nazioni storicamente vulnerabili alla criminalità organizzata, ma anche le economie inserite nell’ampio contesto della globalizzazione.

Per orientarsi fra testo e contesto

In Una Cosa sola gli autori sollevano un quesito primario: se il ricorso alla violenza esplicita non c’è più e la mafia rimane nell’ombra, in che modo si può fermare? La soluzione non è univoca e necessita di una trasformazione radicale nel contrasto alla criminalità organizzata. Occorre una cooperazione globale, politiche finanziarie più rigide e, principalmente, un’autentica volontà governativa di risolvere il ciclo alla radice delle sue maglie.
Ecco perché Una Cosa sola non si limita a essere un’indagine sulle organizzazioni come Cosa nostra, ma funge da appello per l’acquisizione di una nuova consapevolezza. Leggere questo testo porta alla luce le dinamiche profonde che stanno trasformando il nostro mondo e il rapporto tra il cittadino e le strutture economiche e politiche. È un invito a mantenere alta la vigilanza, ad analizzare i rapporti incestuosi fra criminalità, classe dirigente e sistema economico, e a mettere in campo azioni in grado di interrompere questa spirale di complicità. Gratteri e Nicaso ci forniscono non solo un dettagliato studio, ma anche un mezzo per svelare i segnali di un problema spesso non riconosciuto. Solo dalla consapevolezza di ciò che sta accadendo, invece, è possibile avviare le giuste contromisure basate su postulati di giustizia sociale e trasparenza.