Giannino Piana: per un fine vita che non smarrisca la dignità umana

Giannino Piana, scomparso l’11 ottobre 2023, è stato un teologo moralista di spicco in Italia. Il suo ultimo libro, L’ultimo orizzonte. Questioni di fine vita (Interlinea Edizioni, Novara 2024), pubblicato postumo, rappresenta una sintesi del suo pensiero e delle sue riflessioni etiche, incentrate sulle delicate questioni del fine vita. Questo testo, consegnato all’editore nella primavera del 2023, è stato completato poco prima della sua morte, permettendo a Piana di rivedere le ultime bozze.

Il libro si articola in quattro parti, con un’introduzione e un epilogo che offrono una cornice poetica e filosofica alle riflessioni dell’autore. L’introduzione si apre con versi dell’Infinito di Giacomo Leopardi, mentre l’epilogo si chiude con una poesia di Rainer Maria Rilke, sottolineando l’importanza di una visione umanistica e spirituale della vita e della morte.

Le sfide etiche del fine vita

Nella prima parte del libro, Piana esplora le ragioni per cui le questioni del fine vita hanno acquisito una rilevanza crescente negli ultimi anni. Tra queste, l’avanzamento delle tecnologie biomediche che, se da un lato hanno debellato malattie un tempo letali, dall’altro hanno portato a un prolungamento artificiale della vita biologica, spesso a scapito della qualità della vita stessa. Piana sottolinea anche l’importanza della dignità umana, che deve essere rispettata in tutte le fasi della vita, compresa quella terminale. Infine, l’autore analizza la difficoltà di accettare la morte come parte integrante dell’esistenza umana, evidenziando fenomeni come la “de-naturalizzazione” e la “de-socializzazione” della morte.

La seconda parte del libro affronta le visioni contrastanti di “sacralità” e “qualità” della vita, spesso associate rispettivamente al mondo cattolico e a quello laico. Piana propone un dialogo tra queste visioni, suggerendo che entrambe possano convergere nel concetto di “dignità”, inteso in termini relazionali piuttosto che individualistici. Questo approccio mira a promuovere una “morte dignitosa”, che rispetti il valore della vita e l’autodeterminazione del paziente.

Eutanasia, suicidio assistito e cure palliative

La terza parte del saggio si concentra su temi di grande attualità come l’eutanasia, il suicidio assistito e l’accanimento terapeutico. Piana analizza le implicazioni etiche di queste pratiche, sottolineando la necessità di un approccio etico rigoroso e razionale, libero da pregiudizi ideologici. L’autore invita a considerare la possibilità di una “morte volontaria medicalmente assistita”, in linea con alcune recenti decisioni della Corte Costituzionale italiana.

Nella quarta parte, Piana discute l’importanza delle cure palliative e del testamento biologico, evidenziando la necessità di un’alleanza terapeutica tra medico e paziente. Le cure palliative, secondo Piana, devono garantire la dignità e l’integrità della vita fino all’ultimo istante, mentre il testamento biologico rappresenta uno strumento fondamentale per rispettare l’autodeterminazione del paziente.

Per orientarsi fra testo e contesto

Giannino Piana lascia un’eredità significativa nel campo della teologia morale, con una produzione saggistica che continua a influenzare il dibattito etico contemporaneo. Il suo lavoro si distingue per la capacità di coniugare rigore scientifico e attenzione alle esigenze concrete delle persone, un capacità basata su una visione del Vangelo di Gesù Cristo come fonte di speranza e umanizzazione.

La pubblicazione postuma di L’ultimo orizzonte coincide con un periodo di rinnovato interesse per le questioni del fine vita in Italia, alimentato da eventi mediatici e giuridici che hanno sollevato interrogativi etici e legali. Il libro di Piana si inserisce in questo contesto come una guida preziosa per comprendere e affrontare le sfide etiche del nostro tempo.

Il lavoro di Giannino Piana ci invita a riflettere sul significato della vita e della morte, proponendo un approccio etico che valorizza la dignità umana e promuove un dialogo tra diverse visioni del mondo. La sua eredità ci stimola a considerare la morte non come una fine, ma come parte integrante della nostra esistenza, e a vivere la vita in modo autentico e solidale.