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- Binyavanga Wainaina è nato nel 1971 a Nakuru, Kenya, ed è diventato un autore di spicco nella letteratura africana moderna.
- Il suo saggio del 2005, How to Write About Africa, è stato tradotto in oltre venti lingue ed è il più letto nella storia della rivista Granta.
- In Italia l’editore 66thand2nd ha pubblicato quest’anno Come scrivere dell'Africa e una nuova edizione di Un giorno scriverò di questo posto
Binyavanga Wainaina, nato nel cuore del Kenya nel 1971 a Nakuru e scomparso prematuramente a Nairobi nel maggio del 2019, è stato autore preminente della letteratura africana moderna. I suoi lavori colpiscono per un’ironia marcata e per le critiche incisive che hanno sfidato gli stereotipi dominanti sull’Africa presenti nei media occidentali. Tra le sue opere più famose si distingue il saggio del 2005 “How to Write About Africa”, uscito sulla rivista britannica Granta: un vero emblema del suo stile provocatorio che decostruisce i cliché tipici riferiti al continente nero. L’opera è stata tradotta in più di venti lingue ed è divenuta la più letta nella storia della rivista.
In Italia l’editore 66thand2nd quest’anno ha pubblicato Come scrivere dell’Africa e una nuova edizione di Un giorno scriverò di questo posto. Opere che permettono di addentrarsi nella ricchezza intellettuale di un autore che ha svelato i lati nascosti di un continente visto spesso attraverso la lente distorta dei luoghi comuni.
Critica e satira in Binyavanga Wainaina
Binyavanga Wainaina non solo ha puntato il dito contro le raffigurazioni stereotipate dell’Africa ma ha anche offerto una narrazione diversa, caratterizzata da autentica profondità ed essenza umana. Nei suoi lavori si evidenziano personaggi con tutte le potenziali contraddizioni umane, ma diversi da come in Occidente vengono in genere raffigurati. Nessuno sfugge alla sua critica tagliente: dai capi politici come Nicolas Sarkozy e Tony Blair alle star internazionali come Angelina Jolie e Madonna fino alle Ong. Attraverso uno stile ardito e iconoclasta, Wainaina analizza tematiche intricate quali la politica, l’assistenza umanitaria, le usanze popolari e la sessualità.
Tra i suoi lavori più acclamati c’è il racconto “Scoprire casa” del 2002, si è aggiudicato il Caine Prize per la letteratura africana. Nel racconto l’autore riflette sul ritorno alle proprie radici familiari ed esamina i costumi africani attraverso un approccio narrativo sperimentale. Approccio che, del resto, lo scrittore ha sempre perseguito, fin da quando ha creato la rivista letteraria “Kwani?”, nata per sostenere giovani talenti emergenti nel panorama letterario africano e uno spazio di confronto tra gli autori del continente nero.
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- ❌ Alcuni potrebbero trovare il suo stile troppo provocatorio......
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Una eredità letteraria e culturale
L’uscita in Italia del volume Come scrivere dell’Africa, insieme alla nuova edizione di Un giorno scriverò di questo posto – memoir in cui l’autore offre una visione più intima della sua esistenza e delle sue esperienze personali -, rappresentano un omaggio al lascito significativo di Wainaina. Un lascito che ci arriva tramite una voce risoluta e tagliente, che ha regalato al mondo intero un’immagine del continente colma di multiformi aspetti culturali. Del resto, il suo approccio autentico nel descrivere l’Africa ha permesso anche di catalizzare l’ispirazione di una nuova leva di narratori come Yaa Gyasi e Chimamanda Ngozi Adichie.
Per Orientarsi fra Testo e Contesto
L’opera di Binyavanga Wainaina ha inciso profondamente sulla letteratura africana e globale. La sua bravura nel rompere gli schemi tradizionali e nel raccontare verità genuine ha aperto prospettive nuove alla narrativa del continente nero. I suoi lavori, permeati da un umorismo arguto e accattivante, forniscono una visione unica e illuminante.
Per coloro che vogliono approfondire il lavoro di Wainaina, il memoir intitolato Un giorno scriverò di questo posto è un ottimo punto d’inizio. Parallelamente, Come scrivere dell’Africa racchiude il meglio della produzione letteraria di Wainaina in un mix tra racconto e saggio, reportage e satira, che consente di farsi un’idea del sua poliedrica genialità.