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- A 15 anni dalla scomparsa di Alda Merini un festival ne celebra il ricordo.
- Dal 1° al 25 novembre 2024, lo Spazio Alda Merini a Milano ospita una serie di eventi che includono incontri, proiezioni e mostre.
- Tra le iniziative proposte durante il festival, la mostra fotografica Alda: parole al vento che offre uno sguardo intimo sulla vita della poetessa.
A quindici anni dalla sua scomparsa, Alda Merini continua a essere celebrata attraverso eventi culturali che ne mantengono viva la memoria. Ad esempio, il Festival a Casa di Alda Merini, organizzato dalla rete Piccola Ape Furibonda e diretto da Donatella Massimilla, è un esempio di come la sua eredità continui a essere fonte di ispirazione. Dal 1° al 25 novembre 2024, lo Spazio Alda Merini a Milano ospita una serie di eventi che includono incontri, proiezioni e mostre. Il festival si è aperto con un intervento di Vincenzo Mollica, seguito da un incontro con Alessia Carli e dalla presentazione di un nuovo allestimento della Stanza della Poeta.
La mostra fotografica Alda: parole al vento, allestita fino al 17 novembre, offre uno sguardo intimo sulla vita e l’opera di Merini, attraverso immagini che catturano l’essenza della sua poesia. Gli eventi sono gratuiti, proprio perché il festival vuole essere un’opportunità per le nuove generazioni di avvicinarsi alla sua opera e comprendere il suo impatto duraturo sulla cultura italiana. Il calendario dettagliato della manifestazione è consultabile cliccando qui.
Sono nata il ventuno a primavera
ma non sapevo che nascere folle,
aprire le zolle
potesse scatenar tempesta.
Una poetessa da Nobel mancato
Alda Merini, scomparsa il 1° novembre 2009, rimane una figura centrale nella poesia italiana del Novecento. La sua vita, segnata da difficoltà personali e internamenti psichiatrici, ha alimentato una produzione letteraria intensa e profonda. Nata a Milano il 21 marzo 1931, Merini ha iniziato a scrivere poesie a soli 16 anni, dimostrando un talento precoce che l’ha portata a essere scoperta da Giacinto Spagnoletti. La sua prima raccolta, La presenza di Orfeo, pubblicata nel 1953, ricevette immediati consensi dalla critica, ma è con La Terra Santa che raggiunse l’apice del riconoscimento, vincendo nel 1993 il Premio Librex-Guggenheim “Eugenio Montale” per la Poesia.
Merini ha esplorato diversi generi letterari, dalla poesia alla prosa, fino agli aforismi, dimostrando una versatilità rara. Tra le sue opere più celebri si annoverano raccolte come Testamento, Vuoto d’amore, Ballate non pagate, e Superba è la notte. La sua prosa, altrettanto incisiva, include titoli come L’altra verità. Diario di una diversa e La pazza della porta accanto, quest’ultimo finalista al Premio Rapallo 1996. Nel 1996, Merini è stata proposta per il Premio Nobel per la Letteratura dall’Academie Francaise, un riconoscimento che sottolinea l’importanza del suo contributo alla letteratura mondiale.
- 🎉 Un festival che accende la magia della poesia di Alda Merini......
- 🙁 Ma è davvero necessario un ennesimo festival per Merini?...
- 🤔 Guardando attraverso gli occhi dei Navigli di Alda......
La Milano di Alda Merini
La poetessa ha vissuto gran parte della sua vita a Milano, una città che ha amato e criticato con la stessa intensità. Nata in via Mangone, vicino ai Navigli, Merini ha visto la città trasformarsi nel corso degli anni, passando da una vitalità popolare a una modernità che spesso ha trovato alienante. Le osterie dei Navigli, che Merini descriveva come luoghi di rifugio e ispirazione, rappresentavano per lei un legame con una Milano ormai scomparsa. La poetessa amava frequentare questi luoghi, trovando conforto nel vino e nella compagnia di persone semplici, lontane dagli orpelli della modernità.
La sua casa in Ripa di Porta Ticinese, dove ha vissuto fino alla morte, è stata un santuario di creatività e solitudine. Merini ha descritto la sua cucina come un deserto, un luogo privo degli affetti che un tempo lo animavano. La sua scrittura, spesso intrisa di malinconia, rifletteva questa solitudine, ma anche una forza interiore che le permetteva di trasformare il dolore in arte. Lo Spazio Alda Merini, oggi situato in via Magolfa, conserva la memoria della poetessa, con una ricostruzione della sua stanza e degli oggetti personali che raccontano la sua vita e la sua opera.
Per orientarsi fra testo e contesto
Alda Merini ha lasciato un’eredità che va oltre la sua produzione letteraria. La sua vita, segnata da esperienze estreme e da una continua ricerca di significato, continua a ispirare artisti e lettori di tutto il mondo. Le sue poesie, spesso autobiografiche, offrono uno sguardo unico sulla condizione umana, esplorando temi universali come l’amore, la follia e la solitudine. La sua capacità di trasformare il dolore in bellezza è ciò che rende la sua opera così potente e duratura.
Per chi desidera approfondire la conoscenza di Alda Merini, è utile esplorare le sue opere in prosa, che offrono una prospettiva diversa ma altrettanto affascinante sulla sua vita e il suo pensiero. Non a caso il festival a lei dedicato rappresenta un’occasione per avvicinarsi alla sua figura attraverso eventi che ne celebrano la memoria e ne diffondono l’eredità culturale.