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La poetessa Wisława Szymborska e la forza del suo racconto antico

Adelphi ha appena pubblicato una raccolta che contiene alcuni componimenti inediti dell’autrice polacca, insignita del Premio Nobel per la Letteratura nel 1996.
  • Adelphi pubblica Racconto antico di Wisława Szymborska, una raccolta che include componimenti inediti della poetessa Premio Nobel 1996.
  • La raccolta contiene dieci favolette morali che utilizzano oggetti quotidiani per esplorare temi universali.
  • Uno degli aspetti più affascinanti di Racconto antico è la capacità di Szymborska di coniugare leggerezza e profondità.

Esce per Adelphi Racconto antico di Wisława Szymborska, a cura di Andrea Ceccherelli. È una raccolta di poesie inedite che aiuta a conoscere l’universo creativo di una delle poetesse più influenti del Novecento, insignita del Premio Nobel per la letteratura nel 1996. Le liriche contenute in questa raccolta, alcune delle quali risalgono agli anni giovanili della poetessa, sono state salvate dal primo marito di Szymborska, che conservava con cura i suoi dattiloscritti. Altre, invece, sono state ritrovate tra le sue carte dopo la sua scomparsa.

La raccolta include quindi componimenti che non erano stati ancora pubblicati e offre una visione intima del processo creativo di Szymborska. Come sottolinea Ceccherelli, queste poesie rivelano un continuo ritorno sui temi cari all’autrice, che rielabora e riusa in modi sempre nuovi. La prima poesia del libro, scritta durante il liceo, si ispira all’Ecclesiaste e riflette su come nulla di nuovo appaia sotto il sole, un tema che Szymborska avrebbe ripreso e ribaltato nel suo discorso di accettazione del Nobel.

Breve ritratto di Wisława Szymborska

Wisława Szymborska, nata nel 1923 a Kórnik, in Polonia, ha trascorso gran parte della sua vita a Cracovia, dove è deceduta l’1 febbraio 2012. La sua vita è stata segnata da eventi storici crucilai, come la Seconda Guerra Mondiale, durante la quale ha lavorato nelle ferrovie per evitare la deportazione tedesca. Dopo la guerra, ha collaborato con diverse riviste culturali e ha pubblicato le sue poesie su vari periodici prima di raccoglierle in volumi. Le sue composizioni si distinguono per un approfondito esame interiore e un’ironia delicata che nascondono meditazioni profonde sulla condizione umana. La sua capacità di trasformare la quotidianità in un campo di riflessione filosofica ed esistenziale è evidente in opere come Vista con granello di sabbia e Gente sul ponte.

Dopo la sua scomparsa, sono state diversi gli eventi culturali che hanno inteso celebrare la sua eredità letteraria. Tra questi, il documentario La vita a volte è sopportabile di Katarzyna Kolenda-Zaleska. Si tratta di uno sguardo intimo sulla vita della poetessa attraverso interviste e incontri con personaggi celebri come Umberto Eco, Jane Goodall e Woody Allen.

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Wisława Szymborska tra leggerezza e ironia

Uno degli aspetti più affascinanti di Racconto antico è la capacità di Szymborska di coniugare leggerezza e profondità. La sua poesia è caratterizzata da un’ironia sottile e da una leggerezza giocosa che mascherano una riflessione profonda sulla condizione umana. In una delle sue poesie, la poetessa descrive la sua ombra come un buffone che si è appropriato della «corona, scettro, manto regale», un’immagine che evoca la discrepanza tra l’apparenza e la sostanza.

La raccolta contiene anche dieci favolette morali, che utilizzano oggetti quotidiani come protagonisti che incarnano temi universali. Le poesie, nonostante il loro tono giocoso, non mancano di mettere in luce la fragilità umana e le assurdità di certe nostre credenze. Un esempio emblematico è l’uso della congiunzione “e” come simbolo di ciò che non può durare in eterno, un tema su cui Szymborska si sofferma con la sua consueta maestria. Per comprendere il suo stile, rileggiamo Disattenzione, tratta dalla raccolta La gioia di scrivere (Adelphi, 2009).

Ieri mi sono comportata male nel cosmo.
Ho passato tutto il giorno senza fare domande,
senza stupirmi di niente.

Ho svolto attività quotidiane,
come se ciò fosse tutto il dovuto.

Inspirazione, espirazione, un passo dopo l’altro,
incombenze,
ma senza un pensiero che andasse più in là
dell’uscire di casa e del tornarmene a casa.

Il mondo avrebbe potuto essere preso per un mondo folle,
e io l’ho preso solo per uso ordinario.

Nessun come e perché –
e da dove è saltato fuori uno così –
e a che gli servono tanti dettagli in movimento.

Ero come un chiodo piantato troppo in superficie nel muro
oppure
(e qui un paragone che mi è mancato).

Uno dopo l’altro avvenivano cambiamenti
perfino nell’ambito ristretto d’un batter d’occhio.

Su un tavolo più giovane, da una mano d’un giorno
più giovane,
il pane di ieri era tagliato diversamente.

Le nuvole erano come non mai e la pioggia era
come non mai,
poiché dopotutto cadeva con gocce diverse.

La Terra girava intorno al proprio asse,
ma già in uno spazio lasciato per sempre.

È durato 24 ore buone.
1440 minuti di occasioni.
86.400 secondi in visione.

Il savoir-vivre cosmico,
benché taccia sul nostro conto,
tuttavia esige qualcosa da noi:
un po’ di attenzione, qualche frase di Pascal
e una partecipazione stupita a questo gioco
con regole ignote.

Una poetessa che rifugge l’ideologia

A dispetto della sua apparente leggerezza, la poesia di Szymborska è profondamente radicata nel contesto storico e politico del suo tempo. Le poesie degli anni Cinquanta, ad esempio, fanno emergere il distacco della poetessa dall’ideologia comunista, un distanziamento che lei stessa descrive come un «vaccino» contro le suggestioni collettive. Negli anni Ottanta, durante un periodo di forte censura in Polonia, Szymborska continua ad affrontare questioni politiche con una critica sottile e incisiva.

Accanto alle riflessioni politiche, Racconto antico propone anche momenti di introspezione esistenziale. Szymborska riesce a rendere universali le sue esperienze personali, invitando il lettore a considerare aspetti quali l’amore, la morte e il significato della vita. La sua capacità di giocare con il linguaggio aggiunge un ulteriore livello di complessità alle sue poesie, tali da renderle accessibili e al contempo profondamente significative.

Per orientarsi fra testo e contesto

La posizione di Wislawa Szymborska nella letteratura polacca del Novecento è indiscutibilmente centrale. La sua influenza si estende anche alle nuove generazioni di poeti, che spesso cercano di affermarsi in contrapposizione a lei. E questo sebbene Szymborska abbia lasciato un dono, nel suo testamento, a beneficio delle generazioni future di poeti. Vale a dire, un premio per il miglior libro di poesia pubblicato in Polonia ogni anno.

Per chi ha già familiarità con il suo lavoro, Racconto antico rappresenta un’occasione per riscoprire la sua voce unica. Mentre, per i nuovi lettori, è una grande occasione per immergersi nel suo mondo poetico. La poetessa ha saputo catturare l’essenza degli incontri casuali e delle coincidenze che segnano il nostro destino, trasformandoli in componimenti che parlano direttamente al cuore dei lettori. La sua capacità di trasformare le esperienze quotidiane in riflessioni profonde e universali è un dono raro, che continua a ispirare generazioni di lettori e scrittori.


Articolo ibrido frutto dell’AI, ma revisionato da un essere umano.(scopri di più)
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