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radio e poesia

Ecco che cosa hanno in comune la radio e la poesia

Susanna Tartaro esplora l'intima connessione tra radio e poesia nel suo libro «Le mie cose preferite», edito da Marsilio.
  • Susanna Tartaro ha pubblicato il libro Le mie cose preferite (Marsilio) dopo un incidente drammatico.
  • Conduttrice del programma radiofonico Fahrenheit,  ha valorizzato in trasmissione poeti meno noti ma di grande talento.
  • La radio, secondo Tartaro, è un'arte che richiede il dominio della forza e la capacità di trasmettere emozioni attraverso la voce.

Radio e poesia. Qual è il loro punto di connessione? Prova a rispondere Susanna Tartaro, curatrice e conduttrice del celebre programma radiofonico Fahrenheit, nel suo libro Le mie cose preferite, edito da Marsilio. Lo spunto da cui è nata l’opera è stato un evento drammatico che ha segnato la vita dell’autrice: un incidente in motorino, in cui è stata investita da un Suv il cui conducente è fuggito senza prestare soccorso. Questo episodio l’ha spinta a esplorare i suoi pensieri e le sue passioni, portandola a scrivere una sorta di “lettera d’amore” alla radio, un mezzo che considera affine alla poesia per la sua natura eterea e seducente.

Questo vale soprattutto per il programma di Rai Radiotre Fahrenheit, che nel 2024 celebra 25 anni di successi. Nonostante i suoi ingredienti principali – libri e cultura – possano sembrare poco attraenti per alcuni, Tartaro sottolinea come la radio sia una forma di seduzione. La voce, infatti, svela solo parzialmente, lasciando sempre un margine di mistero. Questo, unito alla capacità di presentare i libri in modo che gli ascoltatori siano spinti a leggerli, costituisce il segreto del programma. La trasmissione è una certezza per gli ascoltatori, ma riserva sempre sorprese, creando un’intimità fatta di amicizia e affetto. La radio, con il suo respiro e il suo ritmo, riesce a stabilire una connessione profonda con il pubblico, rendendo ogni trasmissione un’esperienza unica.

Radio e poesia, trasmettere emozioni

Per Susanna Tartaro, il passaggio dal lavoro dietro le quinte alla conduzione è stato un’esperienza emozionante, paragonabile a una corsa sulle montagne russe. Essere un buona conduttrice, secondo lei, significa enfatizzare quella parte del proprio carattere che si apprezza di più. Nel suo caso, si tratta della battuta pronta, che deve spesso tenere a freno. La radio, per Tartaro, è come un’arte marziale: richiede il dominio della forza e la capacità di trasmettere emozioni attraverso la voce. La sua sfida personale è quella di diventare sempre più empatica e attenta a ciò che accade durante la trasmissione, lavorando costantemente per migliorarsi.

Susanna Tartaro vede una stretta connessione tra la radio e la poesia, entrambe fatte d’aria e caratterizzate dalla ricerca della parola esatta. La radio, come la poesia, è fatta di respiro, ritmo, musica e pause. Tartaro ha portato la poesia alla radio con una piccola rubrica di Fahrenheit, in cui i poeti leggono le loro opere. Questo ha permesso di scoprire e valorizzare poeti meno noti, ma di grande talento. La poesia alla radio, secondo Tartaro, ha un impatto straordinario, perché riesce a toccare profondamente gli ascoltatori.

Cosa ne pensi?
  • 📻 La connessione tra poesia e radio è davvero affascinante......
  • 🚫 Nonostante il successo, alcuni trovano il programma troppo elitario......
  • 🎤 Pensare alla radio come un'arte marziale è un punto di vista incredibile......

Per orientarsi fra testo e contesto

Le mie cose preferite di Susanna Tartaro è un libro che nasce da un momento di sospensione, un periodo in cui l’autrice ha dovuto fermarsi e riflettere a causa di un incidente. Questo libro è un omaggio alla radio e alla sua capacità di creare connessioni profonde con gli ascoltatori. Per chi è interessato a esplorare ulteriormente il tema della radio e della poesia, consigliamo la lettura di Letteratura per sola voce di Rodolfo Sacchettini (Anthology Digital Publishing, 2022), un saggio che ricostruisce nel dettaglio una miriade di storie, temi e forme dei radiodrammi trasmessi in Italia dal 1955 al 1960. Per i lettori più esperti, suggeriamo di approfondire la figura di Giorgio Orelli, uno dei poeti citati da Tartaro, attraverso la sua raccolta Tutte le poesie (Mondadori, 2015).


Articolo ibrido frutto dell’AI, ma revisionato da un essere umano.(scopri di più)
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