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- Il Yeast Photo Festival, alla sua terza edizione, si svolge a Lecce dal 19 settembre al 3 novembre 2024.
- Il progetto di Sarah Boutin esplora la vita quotidiana delle Suore della Carità del Québec ed è frutto di oltre due anni di lavoro documentaristico.
- Il tema centrale From Planet to Plate pone l'accento sulla necessità di un consumo alimentare più responsabile e consapevole.
- Il festival include talk, letture e appuntamenti musicali con artisti come Malika Ayane e Pupillo dei Negramaro.
- L'evento promuove il turismo sostenibile nei borghi del Salento, valorizzando la cultura e le tradizioni locali.
Il Yeast Photo Festival, giunto alla sua terza edizione, ha aperto i battenti a Lecce il 19 settembre 2024, con un evento inaugurale a Palazzo Scarciglia. La manifestazione, che si protrarrà fino al 3 novembre, è l’occasione per esplorare il complesso rapporto tra uomo e ambiente attraverso l’obiettivo di 15 progetti fotografici italiani e internazionali. La direttrice artistica Edda Fahrenhorst ha sottolineato l’importanza di stimolare una riflessione critica sul consumo alimentare, invitando il pubblico a interrogarsi su ciò che mangia e sulle implicazioni ambientali delle proprie scelte.
La poesia fotografica di Sarah Boutin
Uno dei momenti più interessanti del festival è stata l’inaugurazione della mostra della fotografa canadese Sarah Boutin, intitolata “Merci pour ton agréable visite, les jolies fleurs et les délicieuses fraises”. Il progetto, curato da Edda Fahrenhorst e Veronica Nicolardi, è un reportage poetico-documentaristico che esplora la vita quotidiana delle Suore della Carità del Québec. Boutin ha trascorso oltre due anni nel convento, catturando momenti di quiete, contemplazione e gioia tra le suore, molte delle quali hanno tra gli 80 e i 90 anni. La fotografa ha descritto il monastero come un luogo di contrasti, capace di unire serenità e morte, risate e lavoro quotidiano.
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Un festival per la consapevolezza alimentare
Il tema centrale di questa edizione del Yeast Photo Festival, “From Planet to Plate”, pone l’accento sulla necessità di un consumo alimentare più responsabile. La co-direttrice del festival, Veronica Nicolardi, ha evidenziato come il cibo, simile alla fotografia, sia un’esperienza collettiva e individuale insieme. Il festival mira a creare consapevolezza sulle filiere produttive e sulle abitudini di consumo che influenzano il cambiamento climatico. Tra gli eventi in programma, oltre alle mostre fotografiche, ci sono talk, letture e appuntamenti musicali con artisti di rilievo come Malika Ayane e Pupillo dei Negramaro.
In un periodo in cui il fenomeno dell’overtourism è al centro del dibattito, il Yeast Photo Festival rappresenta anche un punto di vista utile a promuovere forme di turismo sostenibile. Non a caso la manifestazione si svolge nei suggestivi borghi del Salento, con l’intento di valorizzare la storia, la cultura e le tradizioni locali. L’evento ha tra i suoi obiettivi anche quello di contribuire a sviluppare un indotto economico che si fonda sull’offerta culturale del territorio.
Per orientarsi fra testo e contesto
Il Yeast Photo Festival è un invito a riflettere su temi di grande rilevanza sociale e ambientale. La mostra di Sarah Boutin, con la sua capacità di catturare l’essenza della vita monastica, offre uno spunto per interrogarsi su come affrontiamo il dolore e il lutto. Una domanda a cui risponde facendo capire che possiamo trovare nutrimento non solo nel cibo, ma anche nelle relazioni e nelle esperienze quotidiane.
Per i lettori occasionali, un consiglio di lettura correlato potrebbe essere Il senso del dolore di Maurizio De Giovanni (Einaudi, 2007), un romanzo che esplora il tema del lutto attraverso la figura del commissario Ricciardi. Per i lettori più esperti, invece, La vita segreta delle piante di Peter Tompkins e Christopher Bird (Mondadori, 1973) propone una prospettiva affascinante su come le piante interagiscono con l’ambiente e gli esseri umani, un tema che risuona con le riflessioni al centro del festival.