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- Federica Manzon ha vinto il Premio Campiello 2024 con il romanzo «Alma», ottenendo 101 voti su 287 dalla giuria dei trecento lettori anonimi.
- Il romanzo esplora i confini geografici e dell'anima attraverso la storia della protagonista che fugge da Trieste per poi tornarci a causa dell'eredità del padre.
- Antonio Franchini si è classificato al secondo posto con «Il fuoco che ti porti dentro», ricevendo 78 voti, mentre Emanuele Trevi ha ottenuto il terzo posto con «La Casa del Mago», con 66 voti.
Federica Manzon, unica donna finalista, ha vinto il prestigioso Premio Campiello 2024 con il suo romanzo Alma (Feltrinelli). La scrittrice, originaria di Pordenone, ha ottenuto 101 voti su 287 espressi dalla giuria dei trecento lettori anonimi, conquistando il cuore dei giurati con una storia che esplora i confini personali e storici. La proclamazione è avvenuta il 21 settembre 2024 nella storica sede del Gran Teatro La Fenice di Venezia, alla presenza di importanti figure istituzionali e culturali.
Alma è un’opera che si muove tra i confini geografici e quelli dell’anima. La protagonista fugge da Trieste per poi farvi ritorno a causa dell’improvvisa eredità del padre. Federica Manzon dedica il suo libro a tutte le persone che attraversano i confini, in particolare quelli orientali di Trieste, in un momento storico in cui il trattato di Schengen è sospeso. La scrittrice ha dichiarato: «Vorrei che questa piccola cosa mia fosse di buon auspicio per chi immagina e sogna un presente migliore».
Gli altri finalisti e le loro opere
Al secondo posto si è classificato Antonio Franchini con Il fuoco che ti porti dentro (Marsilio), che ha ottenuto 78 voti. Il romanzo memoir racconta la storia di Angela, una donna dal carattere impossibile, madre dell’autore. Franchini ha sottolineato che scrivere di lei lo ha aiutato a elaborare il lutto e a riconoscere il suo eccezionale carattere.
Emanuele Trevi, già vincitore del Premio Strega 2021, ha ottenuto il terzo posto con La casa del mago (Ponte alle Grazie), ricevendo 66 voti. Il libro esplora il rapporto tra Trevi e suo padre, il noto psicoanalista junghiano Mario Trevi.
Michele Mari, con Locus Desperatus (Einaudi), si è piazzato al quarto posto con 33 voti. Il romanzo trasforma una casa in un’entità vivente, in simbiosi con chi la abita. Infine, Vanni Santoni ha completato la cinquina con Dilaga ovunque (Laterza), grazie a un’esperienza di lettura che porta il pubblico a scoprire l’essenza segreta dell’arte di strada attraverso un itinerario tra gallerie artistiche e vecchi depositi ferroviari.
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Premi e riconoscimenti speciali
Durante la serata, sono stati assegnati anche altri riconoscimenti. Paolo Rumiz ha ricevuto il Premio alla Carriera. Fiammetta Palpati ha vinto l’Opera Prima con La casa delle orfane bianche (Laurana), mentre Giulia Arnoldi, diciottenne di Dalmine, ha ottenuto il Premio Giovani per il racconto Appena prima dell’ultimo accordo.
Il Campiello Junior è stato assegnato ad Angelo Petrosino e Daniela Palumbo, mentre Emanuela Evangelista ha vinto la seconda edizione del Campiello Natura – Premio Venice Gardens Foundations con il libro Amazzonia. Una testimonianza dal cuore della selva tropicale (Laterza).
Per orientarsi fra testo e contesto
Il Premio Campiello 2024 ha offerto una panoramica ricca e variegata della narrativa contemporanea italiana, mettendo in luce temi di grande attualità come l’identità, la memoria e i confini. Federica Manzon, con Alma, ha saputo catturare l’essenza di questi temi, offrendo una riflessione profonda e toccante.
Per chi è alla ricerca di ulteriori letture correlate, si consiglia Di fama e di sventura (Mondadori, 2011) della stessa Manzon, un’opera che esplora con altrettanta intensità i temi dell’identità e della memoria. Per i lettori più esperti, La casa del mago di Emanuele Trevi propone un’interessante prospettiva sul rapporto padre-figlio e sull’influenza della psicoanalisi junghiana.