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- Patriot di Alexei Navalny è uscito a ottobre in 11 lingue con una prima tiratura di 500 mila copie.
- Dopo il suo arresto e la condanna a 30 anni di carcere, la morte è avvenuta in circostanze misteriose il 16 febbraio 2024.
- Il libro, che non ha riscosso il successo che ci si aspettava, racconta le esperienze personali e politiche dell’attivista.
Il 22 ottobre 2024 c’è stata l’uscita mondiale di Patriot, il memoir di Alexei Navalny edito in Italia da Mondadori. Il libro rappresenta un resoconto dettagliato e toccante della vita del noto attivista russo, che ha iniziato a scrivere il manoscritto nel 2020, poco dopo essere sopravvissuto a un tentativo di avvelenamento. La sua abilità nel far uscire di nascosto queste pagine dal carcere ricorda le gesta di Eduard Kuznecov, un dissidente sovietico che riuscì a far pubblicare i suoi diari in Occidente negli anni Settanta.
La pubblicazione di Patriot, avvenuta in contemporanea in 11 lingue, inclusa quella russa, ha visto una prima tiratura di 500 mila copie. Peccato che si sia rivelata un flop almeno in Italia, visto che nella classifica dei 100 libri più venduti questa settimana non compare.
Un racconto di vita e lotta
Peccato che il volume abbia riscosso poco successo. Perché Patriot non è solo una cronaca degli ultimi mesi di vita di Navalny, ma un viaggio attraverso le sue esperienze personali e politiche. Il libro inizia con la sua gioventù ed esplora i momenti che lo hanno portato a dedicarsi all’attivismo. Navalny racconta del suo matrimonio con Yulia, della sua famiglia e delle sue prime battaglie contro il regime di Vladimir Putin. Il memoir include anche lettere inedite scritte dal carcere, offrendo una visione intima e personale delle sue sofferenze e delle sue speranze.
La vedova di Navalny, Julija Navalnaya, ha descritto il libro come un attestato della vita di Alexei e del suo instancabile impegno nella battaglia contro la dittatura. «Questo libro è una testimonianza non solo della vita di Alexei, ma anche del suo incrollabile impegno nella lotta contro la dittatura, una lotta alla quale ha sacrificato tutto, compresa la sua vita – ha dichiarato Navalnaya -. Grazie a queste pagine, i lettori impareranno a conoscere l’uomo che amavo profondamente, un uomo di integrità e coraggio assoluti».
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Un’opera di resistenza e speranza
Navalny ha iniziato a lavorare al manoscritto durante la convalescenza in Germania, dopo essere stato avvelenato con l’agente nervino novichok nel 2020. Il libro racconta anche il suo ritorno in Russia nel febbraio 2021, un ritorno avvenuto pur sapendo che sarebbe stato arrestato. Cosa che puntualmente è avvenuta al suo arrivo all’aeroporto. All’arresto è seguita una condanna a più di 30 anni di carcere per reati la cui matrice politica è evidente.
Nonostante la prigionia, Navalny ha continuato a essere una figura centrale nel movimento pro-democrazia in Russia. Il gruppo di persone che gli sono rimaste fedeli ha continuato, fuori dai confini della Russia, a pubblicare denunce sulla corruzione nel paese e a mantenere viva la voce dell’attivista attraverso i social media. Anche dopo la sua morte, avvenuta il 16 febbraio 2024 in circostanze misteriose dentro una colonia penale artica nella regione di Yamalo-Nenets, il suo lavoro non ha smesso di ispirare e di mobilitare migliaia di persone.
La pubblicazione di Patriot rappresenta il testamento di Navalny, un resoconto toccante degli ultimi anni trascorsi nel più brutale carcere al mondo. È anche un memento dei motivi per i quali i principi di libertà individuale sono irrinunciabili, nonché una pressante esortazione a continuare il lavoro per il quale Alexei Navalny ha dato la vita. La sua morte ha portato a settimane di proteste in tutta la Russia, brutalmente represse dal Cremlino, ma il suo spirito di resistenza continua a vivere attraverso le pagine di questo libro.
Per orientarsi fra testo e contesto
Patriot è più di un libro di memorie: è un documento di coraggio e resistenza contro un regime oppressivo. Per i lettori occasionali, si consiglia di leggere un ritratto di Navalny fatto dal giornalista Michael Weiss che si può trovare cliccando qui. Per i lettori più esperti, La Russia di Putin di Anna Politkovskaja (Adelphi, 2004) fornisce una visione critica e dettagliata del regime di Putin, offrendo elementi ulteriori per comprendere il contesto in cui Navalny ha operato. Se proprio non si vuol leggere il suo memoriale, le cui vendite al momento sembrano penalizzarlo, almeno si possono trovare altre pubblicazioni che facciano capire cosa sta accadendo oggi in Russia.