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- La scrittrice sudcoreana Han Kang ha vinto il Premio Nobel per la Letteratura 2024.
- Il romanzo La vegetariana, pubblicato nel 2007, ha segnato una svolta nella carriera internazionale di Han Kang.
- Atti umani offre una narrazione potente sugli eventi del maggio 1980 a Gwangju, Corea del Sud.
L’assegnazione del Premio Nobel per la Letteratura 2024 a Han Kang rappresenta un punto di svolta significativo per la letteratura sudcoreana. La motivazione del premio, che sottolinea la prosa intensamente poetica dell’autrice e la sua capacità di affrontare i traumi storici, mette in luce un’opera che esplora la fragilità della vita umana con una sensibilità originale. Han Kang, già vincitrice del Man Booker International Prize nel 2016 e del Premio Malaparte nel 2017, è la prima scrittrice sudcoreana a ricevere questo prestigioso riconoscimento.
Le opere di Han Kang
Tra le opere che hanno contribuito a rendere celebre Han Kang a livello internazionale, spicca La vegetariana, un romanzo che esplora le forme di rinuncia più estreme e le crepe che si aprono nell’ordinario quando il principio di realtà viene messo in discussione. Questo libro, pubblicato nel 2007 e tradotto in italiano da Adelphi nel 2016, è stato il trampolino di lancio per la scrittrice, grazie alla sua capacità di intrecciare bellezza e inquietudine in un racconto che sfida le convenzioni sociali.
Un’altra opera di rilievo è L’ora di greco, un romanzo che si addentra nei meandri della perdita e della ricerca di sé attraverso la storia di una donna che tenta di recuperare la parola persa a causa di traumi passati. Ambientato in una Seoul febbrile, il libro esplora l’intimità tra la protagonista e il suo insegnante di greco, creando un dialogo silenzioso che si snoda tra le pieghe della lingua e della memoria.
Con Atti umani, Han Kang offre una narrazione corale degli eventi drammatici del maggio 1980 a Gwangju, in Corea del Sud. Questo romanzo, pubblicato nel 2014 e tradotto in italiano da Adelphi nel 2017, si addentra nei dettagli della repressione militare e delle sue conseguenze devastanti. Attraverso le voci di personaggi come il quindicenne Dong-ho e la redattrice Eun-sook, l’autrice esplora le laceranti dissonanze di un passato che si voleva cancellato, offrendo una testimonianza potente e toccante di una carneficina mai veramente narrata in Occidente.
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Per orientarsi fra testo e contesto
Han Kang continua a sorprendere i lettori con opere che sfidano le convenzioni e invitano a una riflessione profonda sulla condizione umana. The White Book, una meditazione sul colore bianco e sulla fragilità della vita, è un ulteriore esempio della sua capacità di coniugare bellezza e introspezione. Pubblicato in edizione inglese nel 2016, il libro non è ancora stato tradotto in italiano, ma ha già conquistato il pubblico internazionale con la sua prosa evocativa.
L’opera di Han Kang si distingue per la sua capacità di esplorare temi complessi con una sensibilità fuori dal comune. La sua scrittura, che si muove tra il lirismo e la brutalità, invita i lettori a confrontarsi con le proprie paure e a riflettere sulla fragilità della vita. Le sue opere, come La vegetariana e Atti umani, non solo arricchiscono il panorama letterario internazionale, ma offrono anche uno sguardo profondo sulla cultura e la storia della Corea del Sud. Han Kang ci ricorda che la letteratura può essere un potente strumento di comprensione e guarigione, capace di illuminare le ombre del passato e di aprire nuove prospettive sul futuro.