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- Il libro Come ti senti? pubblicato a settembre 2024 indaga la salute mentale nel giornalismo.
- Il volume è frutto di un'indagine del 2023 che ha coinvolto 558 partecipanti, rivelando che il 87% soffre di stress e il 73% di ansia.
- Il progetto #ComeTiSenti offre una piattaforma di supporto con consulenze per freelance e una sezione per segnalazioni anonime.
Il libro Come ti senti? Indagine sulla salute mentale dei giornalisti, pubblicato a settembre 2024 dall’editore Irpi in collaborazione con l’Ordine dei Giornalisti della Lombardia, rappresenta un passo significativo nel panorama della salute mentale nel giornalismo. Curato da Alice Facchini, il saggio nasce dall’omonimo progetto #ComeTiSenti, che mira a promuovere la consapevolezza e il benessere psicologico all’interno dei media e del mondo giornalistico.
Il testo è suddiviso in quattro capitoli, ciascuno dei quali affronta aspetti cruciali della questione. Il primo capitolo, Prospettive, include interventi di importanti personalità come Lorenzo Bagnoli, condirettore di IrpiMedia, Riccardo Sorrentino, presidente dell’Ordine dei giornalisti della Lombardia, Alessandra Costante, segretaria della Fnsi, e Gianfranco Giuliani, presidente di Casagit Salute. Il secondo capitolo, Problemi, si concentra sulla prima indagine italiana sulla salute mentale nel giornalismo, realizzata nel 2023 attraverso un questionario anonimo a cui hanno risposto 558 persone. I focus principali sono precarietà, rischi sul campo e discriminazioni di genere. Il terzo capitolo, Soluzioni, esplora le organizzazioni nazionali e globali create per sostenere i giornalisti freelance. Infine, il capitolo Esercizi fornisce indicazioni pratiche per la cura della salute mentale.
Dati e testimonianze di un malessere profondo
L’indagine condotta nel 2023 ha rivelato dati allarmanti: l’87% dei partecipanti soffre di stress, il 73% di ansia e il 68% di un senso di inadeguatezza. Più del 40% segnala episodi di burnout, accessi di rabbia improvvisa e dipendenza dal web e dai social media. Uno su tre dichiara inequivocabilmente di soffrire di depressione. Le principali fonti di stress individuate includono instabilità e incertezza lavorativa, compensi inadeguati, la costante necessità di essere connessi e disponibili e ritmi lavorativi estremamente frenetici.
Le testimonianze raccolte sono emblematiche: «Meno di una settimana prima della firma, il direttore mi ha comunicato che non mi avrebbero fatto il contratto. Io, che per quel lavoro avevo cambiato città, ho cominciato a soffrire di insonnia e apnea notturna». Un altro giornalista racconta: «Ricevevo continuamente pressioni da parte del capo per l’ennesima breaking news da scrivere velocemente. Non riuscivo più a dormire». Testimonianze che evidenziano il profondo impatto psicologico che la precarietà lavorativa e le pressioni professionali possono avere sui giornalisti.
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Il progetto #ComeTiSenti: giornalisti mai più senza rete
Il progetto #ComeTiSenti: giornalisti mai più senza rete, promosso da Irpi (Investigative Reporting Project Italy) in collaborazione con la Federazione nazionale della Stampa italiana, Casagit Salute e l’Ordine dei giornalisti della Lombardia, mira a fornire supporto e strumenti ai giornalisti in difficoltà. La piattaforma cometisenti.info, lanciata a maggio 2024, offre consulenze per freelance e una sezione per inviare segnalazioni in forma anonima. Il sito mette a disposizione materiali utili per aumentare la consapevolezza sul benessere psicologico e trovare supporto.
L’uscita del libro che raccoglie i risultati dell’indagine è l’occasione per divulgare il progetto e per confrontarsi direttamente con il pubblico. L’iniziativa, accolta con grande interesse dai giornalisti che hanno risposto al questionario, non ha riscosso uguale attenzione da parte delle testate (forse perché spesso la causa del malessere si trova al loro interno).
Per orientarsi fra testo e contesto
La salute mentale dei giornalisti è un tema di grande rilevanza, non solo per il benessere individuale dei professionisti dell’informazione, ma anche per la qualità dell’informazione stessa. La precarietà lavorativa e le pressioni professionali possono avere un impatto diretto sulla capacità dei giornalisti di svolgere il proprio lavoro in modo efficace e obiettivo. La classifica della libertà di stampa di Reporter senza frontiere del 2024 colloca l’Italia al 46° posto, cinque posizioni più in basso rispetto all’anno precedente. Questo dato evidenzia come la precarietà lavorativa possa influire sulla libertà di stampa e, di conseguenza, sulla qualità dell’informazione.
Per i lettori occasionali, un consiglio di lettura correlato potrebbe essere Il mestiere di scrivere di Raymond Carver (Einaudi, 1997), un libro che esplora le sfide e le soddisfazioni della professione giornalistica. Per i lettori più esperti, invece, potrebbe essere interessante approfondire Il giornalismo investigativo di David Kaplan (Columbia University Press, 2013), che offre una panoramica dettagliata delle tecniche e delle sfide del giornalismo investigativo.