Alle radici dell’Islam con il romanzo di Pierluigi Severi

Il romanzo Quando tutto è lontano di Pierluigi Severi, pubblicato da Rossini Editore nel 2024, si sofferma sul tema dell’identità culturale e religiosa nel contesto successivo all’11 settembre. La storia segue il professor Ahmed Bessaud, un intellettuale francese di origine berbera e musulmana, mentre naviga tra le tensioni di un mondo in cui l’opinione pubblica è fortemente antimusulmana. Bessaud, cresciuto nel benessere e istruito nelle scuole più prestigiose, scopre durante il suo soggiorno a Roma una verità inquietante sul passato del padre, un minatore nel bacino carbonifero del Nord-Pas-de-Calais. Questo viaggio personale lo porta a confrontarsi con le sue radici e con un Occidente che spesso fraintende l’Islam.

Il fascino della città eterna

Nel corso del suo periodo nella capitale italiana, Ahmed Bessaud approfondisce le dinamiche della borghesia romana, un ambiente caratterizzato spesso da opulenza e superficialità. In questa cornice si alternano momenti accademici a eventi sociali scintillanti. Qui il protagonista incrocia destini di donne carismatiche come Flaminia – la segretaria del Dipartimento di Sociologia – figura che assume il doppio ruolo di mentore e oggetto dei suoi sentimenti romantici. Un personaggio che funge da punto nodale tra l’immagine tradizionale dell’universo femminile arabo e una nuova visione basata sull’emancipazione personale. L’intreccio narrativo è ricco di osservazioni sulle interazioni sociali romane e Roma stessa diventa protagonista indiscussa nella storia. La città rapisce e offusca i sensi ad Ahmed grazie alla sua bellezza ambivalente, oltre che al peso significativo della sua storia millenaria.

Severi si interroga su Islam e Occidente

Nel percorso esistenziale di Ahmed Bessaud emerge un imperativo: affrontare il proprio retaggio familiare mentre si trova a fronteggiare le insidie del presente, marcate da un’inaspettata minaccia terroristica. La rivelazione sulla figura paterna – un uomo che ha lottato incessantemente contro le avversità – illumina sotto una luce inattesa i privilegi della sua attuale condizione esistenziale. Ciò induce Ahmed a meditare profondamente sull’essenza stessa dell’identità nonché sulle complessità legate all’appartenenza. Il romanzo si impegna ad analizzare le problematiche legate al fanatismo religioso e al contrasto tra Occidente e Islam, fino a mettere in discussione le concezioni prevalenti nella società contemporanea. Emergono così spunti per un’analisi critica riguardo alle modalità in cui religione e cultura possono essere distorte o utilizzate strumentalmente.

Per orientarsi fra testo e contesto

Quando tutto è lontano si inserisce in un panorama letterario che cerca di esplorare il legame tra identità culturale e religiosa in un mondo globalizzato. Pierluigi Severi, con la sua esperienza di sociologo e giornalista, propone una narrazione che è al contempo personale e universale, invitando i lettori a riflettere sulle loro percezioni e sui loro pregiudizi. La figura di Ahmed Bessaud diventa un simbolo delle sfide che molti affrontano nel cercare di conciliare le loro radici culturali con la realtà moderna.

Per chi ha apprezzato I giorni del rancore, il precedente romanzo di Severi, la sua ultima opera offre un’opportunità di introspezione grazie alla quale comprendere come le nostre esperienze personali e le nostre percezioni possano influenzare il modo in cui vediamo il mondo.