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Riscoprire l’universo yiddish attraverso Sholem Aleichem

Scopri la letteratura yiddish attraverso il romanzo «Moshkele il ladro» di Sholem Aleichem, finalmente tradotto in italiano.
  • L'arrivo di Moshkele il ladro in Italia rappresenta una scoperta unica per gli appassionati di letteratura yiddish.
  • Il romanzo fu pubblicato a puntate nel 1903 e successivamente in volume in 1913, 1927 e 1941.
  • Il racconto «Tredici Robinson» è una satira utopica che critica la miopia politica della comunità ebraica dell'epoca.
  • Sholem Aleichem ha vissuto in varie località, tra cui Kiev, Odessa e gli Stati Uniti, influenzando la percezione della cultura yiddish.
  • Dopo la Shoah, il teatro yiddish ha vissuto una rinascita in vari luoghi, tra cui Lublino e Bergen Belsen.

L’arrivo in Italia di Moshkele il ladro, romanzo di Sholem Aleichem pubblicato originariamente nel 1903 ora proposto da Giuntina (nella traduzione di Daniel Vogelmann), rappresenta una magnifica scoperta per gli appassionati di letteratura yiddish. Sholem Aleichem, uno dei padri fondatori di questa tradizione letteraria, è spesso accostato a Mark Twain per la sua vena giocosa e irriverente. La sua opera, che ha avuto un enorme successo all’inizio del Novecento, è caratterizzata da un umorismo compenetrato con la cultura popolare degli ebrei dell’Europa orientale.

Il romanzo, pubblicato a puntate nel 1903 su un giornale di Varsavia e successivamente in volume a Varsavia nel 1913, a Kiev nel 1927 e a Mosca nel 1941, è stato ricostruito dallo studioso americano Curt Leviant. In Italia, Sholem Aleichem è stato tradotto da vari editori, ma Moshkele il ladro rappresenta un inedito assoluto. Il protagonista del romanzo è un ladro di cavalli, un giovanotto ardito e robustissimo che vive ai margini del suo ambiente. La narrazione è caratterizzata da un intreccio incalzante e da una struttura che ricorda il feuilleton, con puntate brevi e autonome che mantengono alta la suspense.

Tredici Robinson e la satira utopica

Un’altra opera di Sholem Aleichem che merita attenzione è Tredici Robinson, un racconto satirico che gioca con il genere utopico. La storia narra di tredici ebrei provenienti da tredici luoghi diversi che, dopo un naufragio, si ritrovano su un’isola deserta. Nonostante le condizioni ideali, i tredici Robinson sono in disaccordo e non si interessano a esplorare l’isola o a colonizzarla. La loro attenzione è rivolta alla costituzione della prima repubblica ebraica, un’ironica riflessione sulle speranze e le ricerche del popolo ebraico di una Terra Promessa.

Questo racconto, tradotto per la prima volta in italiano, offre una visione critica della comunità ebraica, rappresentando i protagonisti come incapaci di prendere decisioni e gestire il proprio destino. La chiusura dei tredici naufraghi a esplorare oltre la montagna può essere interpretata come una critica alla miopia politica e alla mancanza di visione della comunità ebraica dell’epoca.

Panico nello shtetl e la vita negli shtetl

Le misere condizioni di vita negli shtetl (insediamenti ebraici) dell’Europa orientale, considerate con disprezzo dagli ebrei benestanti dell’Occidente, sono al centro dei racconti di Sholem Aleichem. In Panico nello shtetl, l’autore offre una visione spassionata della vita degli abitanti degli shtetl, mescolando umorismo e realismo. La sua prosa tagliente e umoristica mette in luce i lati di luce e ombra della “gente semplice”, creando un quadro vivido e coinvolgente.

Sholem Aleichem soggiornò in varie località, tra cui Kiev, Odessa, la Svizzera, l’Inghilterra e gli Stati Uniti, dove si trasferì dopo i pogrom del 1905. La sua opera ha avuto un impatto significativo nel salvare e valorizzare la cultura yiddish, contribuendo a creare una nuova percezione degli ebrei orientali e della loro vita quotidiana.

Il teatro yiddish durante e dopo la Shoah

La seconda guerra mondiale e la Shoah hanno segnato profondamente il teatro yiddish. Durante gli anni della guerra, il teatro yiddish fu realizzato in condizioni estremamente difficili nei ghetti di Varsavia, Łódź, Vilnius e nel campo di Terezín. Gli attori, spesso in condizioni di grande disagio, cercavano di portare gioia e coraggio agli abitanti dei ghetti attraverso spettacoli, concerti e letture.

Dopo la guerra, il teatro yiddish conobbe una piccola rinascita, con attività teatrali organizzate dai sopravvissuti in vari luoghi, tra cui Lublino e Bergen Belsen. In Romania, il teatro yiddish continuò a esistere nonostante le difficoltà imposte dal regime fascista. In Gran Bretagna, il teatro yiddish trovò una nuova vita a Londra, con compagnie come l’Adler Hall e il Grand Palais che continuarono a proporre spettacoli di successo.

Per orientarsi fra testo e contesto

La riscoperta delle opere di Sholem Aleichem e della letteratura yiddish offre una finestra unica sulla vita e la cultura degli ebrei dell’Europa orientale. La sua capacità di mescolare umorismo, realismo e critica sociale rende le sue opere ancora rilevanti e affascinanti per i lettori contemporanei. La sua influenza si estende oltre la letteratura, con adattamenti teatrali e cinematografici che hanno portato le sue storie a un pubblico più ampio.

Per i lettori occasionali, un consiglio di lettura correlato potrebbe essere Tewje il lattaio, un’altra opera di Sholem Aleichem che ha ispirato il famoso musical Il violinista sul tetto. Questo romanzo offre una visione toccante e umoristica della vita di un lattaio ebreo e delle sue figlie, affrontando temi universali come la famiglia, la fede e il cambiamento.

Per i lettori esperti, un’ulteriore nozione di lettura potrebbe essere l’esplorazione delle opere di Isaac Bashevis Singer, un altro grande autore della letteratura yiddish. La sua opera, che ha vinto il Premio Nobel per la Letteratura nel 1978, offre una visione complementare e approfondita della cultura ebraica e delle sue tradizioni.

La riscoperta di Sholem Aleichem e della letteratura yiddish non solo arricchisce il panorama letterario, ma offre anche una preziosa opportunità di riflessione personale e culturale. Le sue storie, intrise di umorismo e umanità, ci ricordano l’importanza di preservare e valorizzare le tradizioni e le voci del passato.


Articolo scritto al 99% dall’AI, con una correzione opzionale da parte dell’essere umano. Le immagini, create dall’AI, potrebbero avere poca o scarsa attinenza con il contenuto dall’articolo.(scopri di più)
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