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- Il romanzo Fuochi di Lisbona di Paolo Ruffilli è stato pubblicato da Passigli Editori nel 2024.
- La narrazione è ambientata a Lisbona, luogo simbolico strettamente collegato al suo poeta più importante, Fernando Pessoa.
- L'opera comprende un contributo di Antonio Tabucchi, uno dei principali cultori in Italia dell'opera di Pessoa.
Paolo Ruffilli – poeta, scrittore e traduttore – in Fuochi di Lisbona (Passigli Editori, 2024), delinea una profonda meditazione sulla vita, l’amore e l’arte della scrittura in una città, Lisbona, che ha visto nascere Fernando Pessoa, uno dei massimi poeti del XX secolo. La decisione di ambientare la storia nella capitale del Portogallo non è casuale. La città è ritratta da Ruffilli come «quel terrazzo sull’orlo dell’abisso», quasi un simbolo della condizione umana, un teatro dove il fascino e il nulla si fondono in un gioco di luci e ombre intricate.
Il protagonista del romanzo si reca a Lisbona per partecipare a una conferenza dedicata a Pessoa, un evento che segna l’apice di una nuova fase della sua esistenza. Proprio lì, si imbatte in Vita, una donna il cui nome racchiude in sé una profonda valenza simbolica. La loro relazione amorosa si dipana in un panorama che incarna le tensioni e le aspirazioni del grande poeta lusitano, in un dialogo che trasforma le pagine dell’opera in un ponte fra passato e presente.
Un intreccio di citazioni e riflessioni
Ma Ruffilli va oltre il semplice racconto di una storia d’amore. Nel romanzo intreccia sapientemente riferimenti alle opere di Pessoa con le lettere a Ophélia Soares Queiroz, la donna amata dal poeta. Questa tecnica non solo arricchisce il contenuto tramite raffinati rimandi letterari, ma crea anche un legame tra le esperienze vissute dal protagonista e quelle attribuite al poeta portoghese. La costruzione narrativa sonda in profondità l’anima dell’amore, dell’ardente desiderio e dell’eterna ricerca di un senso ultimo. Le intense espressioni di Pessoa vibrano attraverso le pagine, trasformando l’intera narrazione in un’esperienza avvolgente.
Accogliere la prospettiva in prima persona è una scelta stilistica sofisticata abbracciata da Ruffilli con grande perizia. Attraverso la spontanea e diretta voce narrante del protagonista, i lettori vengono introdotti nelle emozioni personali e nelle meditazioni esistenziali del personaggio centrale, mentre quest’ultimo si confronta con le proprie angosce interiori nel complesso tessuto della sua esistenza. Ogni citazione tratta dalle opere pessoane si trasforma così in un momento d’introspezione o in un dialogo spirituale che varca le dimensioni dello spazio e del tempo, unendo intimamente le anime dei due protagonisti e invitando chi legge a riflettere su questioni di portata universale.
- Un omaggio brillante e toccante a Pessoa... 🌟...
- Troppo complesso e poco accessibile ai più... 🤔...
- Esplorare l'abisso di Lisbona come metafora... 🌆...
La Lisbona di Paolo Ruffilli
L’abilità linguistica di Ruffilli si contraddistingue per il suo lessico poetico e suggestivo, in grado di cogliere l’essenza di Lisbona e la calda luminosità del suo sole. L’autore dipinge la città come un «vastissimo specchio ustorio», un luogo dove la luce domina incontrastata, capace di colmare ogni spazio e dissolvere qualsiasi assenza. Attraverso questa metafora, Ruffilli non solo riporta una vicenda fisica, ma condivide con il lettore un viaggio introspettivo, un cammino interiore di crescita e riscoperta.
Un altro carattere distintivo del romanzo è la sua particolare struttura a incorniciamento circolare, che trova culmine in un contributo scritto da Antonio Tabucchi, figura centrale nella traduzione in Italia dell’opera di Pessoa. Scomparso nel 2012, Tabucchi ha lasciato un imprinting letterario di notevole spessore e la sua impronta nel romanzo di Ruffilli risulta estremamente toccante. Il suo testo, collocato dopo l’ultimo capitolo, richiama il filo conduttore dell’ardore e della passione, elementi cardine sia nel romanzo di Ruffilli sia nell’opera pessoana.
Per orientarsi fra testo e contesto
Fuochi di Lisbona emerge come un’opera che oltrepassa il limite del romanzo convenzionale. È un’immersione nella vita e nelle emozioni di un poeta, una contemplazione dell’amore sotto ogni suo aspetto e un invito a scorgere gli abissi del nostro essere più profondo. Ruffilli sa appropriarsi del messaggio pessoano, conferendogli un tocco moderno che risuona con generazioni di lettori alla ricerca di significato e connessione. L’incanto di Lisbona si intreccia con la potenza del linguaggio poetico, confezionando un’esperienza indelebile nella memoria e nel cuore del lettore.
In un momento storico in cui la narrativa predilige spesso andamenti rapidi e temi superficiali, l’opera di Ruffilli spicca per la sua intensità e per il suo ricercato intimismo. Fuochi di Lisbona, in tal senso, è una dedica d’amore alla letteratura e all’essere umano, la forma artistica per eccellenza.