Company name: Dynamic Solutions s.r.l.
Address: VIA USODIMARE 3 - 37138 - VERONA (VR) - Italy

E-Mail: [email protected]

Il più grande degli autori sconosciuti: Hans Henny Jahnn

Scopri le opere e la vita di Hans Henny Jahnn, il genio che ha esplorato l'angoscia esistenziale e l'amore, lasciando un segno invisibile ma indelebile nella cultura del XX secolo
  • Hans Henny Jahnn (1894 - 1959) non è noto per le sue opere sul tema dell'angoscia esistenziale e dell'amore.
  • La comunità Ugrino, fondata nel 1919, era un gruppo di artisti che cercava alternative alla deludente situazione del primo dopoguerra, ma molti progetti non furono realizzati.
  • Nel 1950 Jahnn si oppose al riarmo della Repubblica Federale Tedesca, e divenne il primo presidente della Libera Accademia delle Arti di Amburgo.

Basta una veloce occhiata verso la vastità della letteratura sommersa per avere un misto clamoroso di vertigini, vomito e abbacinazione.

La sensazione di smarrimento nel leggere i pensieri degli sconosciuti è spesso troppo profonda perché sia sopportabile. Abbiamo bisogno di un aggancio per fidarci di ciò che leggiamo. Il nome sulla copertina è uno di questi “ganci”. Il consiglio di un amico o di una rivista famosa possono fornire la stessa “benzina” di cui si nutre la nostra fiducia. In assenza di benzina, la ricerca del senso si arresta, veniamo assorbiti dalla noia o preferiamo seguire le lucciole delle notifiche, in questa selva oscura del nostro quotidiano mediatico.

La specie umana ha inventato la fama. I numeri e le dimensioni della notorietà, oggi perfettamente misurabile, con il piede di porco hanno fatto irruzione nella cassaforte della letteratura.

Ci illudiamo che anche la grandezza dell’arte creativa sia misurabile come la fama, per resistere al paradosso che guida la nostra intera esistenza. Quel sapere di non sapere di aristotelica memoria oggi resta un paletto piantato nella spina dorsale dell’umanità.

Sai? Pare che la frase fosse attribuita a Socrate. Niente panico! Abbiamo anche inventato l’ignoranza per tenerci lontani da chi non sa. E abbiamo inventato i motori di ricerca per confutare velocemente tutto ciò che non è conforme a “ciò che la nostra specie sa”. *

La nostra memoria funziona per associazione, è limitata e deve stabilire legami di importanza. Un albero deve pur mettere radici da qualche parte!

una tavola di Alita, di Yukito Kishiro

Il contesto storico e gli scrittori famosi dell’epoca

Hans Henny Jahnn, nato nel 1894 ad Amburgo, è considerato uno dei più grandi scrittori tedeschi del XX secolo, nonostante sia rimasto pressoché sconosciuto al grande pubblico. Nasce nel contesto della letteratura tedesca del primo Novecento, un periodo caratterizzato dalla fioritura di numerosi autori di fama mondiale come Thomas Mann, Franz Kafka, Rainer Maria Rilke e Hermann Hesse. Mentre questi scrittori hanno raggiunto una notorietà internazionale e sono ancora oggi ampiamente studiati e letti, l’opera di Jahnn è rimasta per lungo tempo nell’ombra, conosciuta solo da un piccolo circolo di appassionati. Eppure, il suo lavoro presenta una forza e una coerenza stilistica e ideologica che lo potrebbero rendere un autore di primissimo piano, all’altezza dei temi più scabrosi e controversi della condizione umana.

Fama e oblio nella letteratura

La vicenda di Hans Henny Jahnn solleva interrogativi affascinanti sul funzionamento del sistema della fama letteraria. Come mai un autore di tale spessore è rimasto per lungo tempo nell’ombra, mentre altri scrittori di portata inferiore hanno raggiunto una notorietà ben più ampia? Perché alcune opere diventano “classici” immortali, mentre altre, pur di grande valore, finiscono nell’oblio? Il caso di Jahnn ci ricorda che il successo e la fama di uno scrittore non dipendono solo dalla qualità intrinseca della sua opera, ma anche da fattori contingenti, mode letterarie e dinamiche socio-culturali. Forse la vera grandezza di un autore non si misura tanto in base alla sua popolarità, quanto piuttosto nella capacità di sfidare i canoni e di aprire nuove prospettive, anche a costo di rimanere sconosciuto ai più. È in questa luce che possiamo apprezzare pienamente il valore di Hans Henny Jahnn, uno dei più grandi “sconosciuti” della letteratura tedesca del Novecento.

Hans Henny Jahnn, nato a Stellingen il 17 dicembre 1894 e deceduto ad Amburgo il 29 novembre 1959, è uno degli scrittori tedeschi più enigmatici e complessi del XX secolo. La sua opera letteraria ruota intorno al tema dell’angoscia esistenziale, una condizione umana che, secondo Jahnn, può essere superata solo attraverso l’amore e la compassione verso gli altri e il creato. La perdita di amore e attenzioni, invece, porta a un crollo tragico nella sofferenza primaria dovuta al lutto.

Jahnn coniuga la sua visione del mondo con un’estetica pitagorica idealizzata, basata sulle leggi dell’armonia, manifestando una venerazione per la dignità umana in contrasto con le evoluzioni sociali e culturali del suo tempo. Nei suoi romanzi, Jahnn appare spesso nelle vesti di un ateo, e le sue opere costituiscono un fenomeno unico nella letteratura tedesca, abbandonando gli elementi tardo espressionistici per uno stile originale definito “realismo magico”.

Lo stile ossimorico del realismo magico

Hans Henny Jahnn è uno dei principali esponenti del “realismo magico” nella letteratura tedesca del Novecento. Questo stile narrativo, definito anche “Magischer Realismus”, si caratterizza per la compenetrazione di elementi realistici e fantastici, dando vita a una visione del mondo in cui il soprannaturale e l’irrazionale si intrecciano inestricabilmente con la realtà quotidiana.

Le caratteristiche del “realismo magico”:

Un linguaggio altamente evocativo e sinestetico.
Jahnn ricerca una prosa densa e allusiva, che coinvolga tutti i sensi del lettore. Le sue descrizioni mirano a tradurre “l’astratto in concreto, la parola in esperienza per i sensi”, creando un’atmosfera rarefatta e inquietante.

L’esplorazione degli istinti primordiali dell’essere umano
Al centro della sua narrativa ci sono le pulsioni più profonde e oscure dell’animo umano: la sessualità, la violenza, la ribellione contro l’ordine sociale borghese. Jahnn guarda all’uomo nella sua dimensione animale e viscerale, in contrapposizione alle convenzioni morali.

Un’estetica basata sull’armonia e la dignità umana
Nonostante l’attenzione per gli aspetti più torbidi dell’esistenza, Jahnn non cade nel nichilismo. La sua visione del mondo, segnata da un profondo pessimismo, si coniuga con una poetica che esalta l’innocenza della natura e la liberazione dai valori della cultura borghese.

Riassumendo male, il “realismo magico” di Jahnn si configura come una forma di “espressionismo della realtà”, che trasfigura il dato empirico attraverso una lente deformante, restituendoci un’immagine disturbante e affascinante dell’animo umano. Un ossimoro stilistico che rispecchia la complessità e l’ambiguità del suo universo narrativo.

L’opera di Hans Henny Jahnn

Jahnn esordì come drammaturgo, scrivendo opere dal forte impianto espressionista come Pastor Ephraim Magnus (1919), La coronazione di Riccardo III (1921) e Medea (1926), quest’ultima considerata il suo capolavoro teatrale. Successivamente si dedicò alla narrativa, pubblicando il romanzo d’esordio Perrudja (1929) e la trilogia Fluss ohne Ufer (Fiume senza rive, 1949-1961), una delle sue opere più ambiziose e complesse. Nei suoi scritti, Jahnn affrontò temi come la sessualità, la religione, il rapporto tra l’uomo e la natura in una prospettiva che si discostava nettamente dalle convenzioni sociali e culturali del suo tempo. La sua visione del mondo, segnata dalla realtà storica in cui ha vissuto riconosce un profondo pessimismo esistenziale, che però si coniuga con un’estetica basata sull’armonia e la dignità umana, in aperta contrapposizione alle tendenze dominanti.

Un genio incontenibile tra costruzione di organi e composizioni barocche

Figlio di un costruttore di navi, Jahnn frequentò la Realschule a St. Pauli, dove conobbe Gottlieb Harms, un futuro autore di musica. Dopo aver conseguito la maturità nel 1914, emigrò in Norvegia con Harms per sfuggire alla Prima Guerra Mondiale. Tornato ad Amburgo alla fine del 1918, Jahnn visse con Harms e Franz Buse in una comunità di artisti chiamata Ugrino, fondata nel 1919. Questa comunità, simile ad altri gruppi della Repubblica di Weimar, nacque dall’esigenza di nuove interpretazioni alternative alla deludente situazione del primo dopoguerra.

La comunità Ugrino intendeva accogliere opere d’arte e crearne di nuove, su un terreno di proprietà acquistato per erigere edifici religiosi progettati dallo stesso Jahnn. Tuttavia, la maggior parte dei progetti Ugrino non trovò realizzazione. Nel 1921, Jahnn e Harms fondarono la casa editrice Ugrino Verlag, che pubblicò opere di compositori barocchi e prebarocchi apprezzati.

Jahnn si occupò anche della costruzione di organi e del restauro di pregiati organi barocchi in Germania del nord. L’organo Hans Henny Jahnn della Heinrich Hertz Schule e della Lichtwark Schule, fabbricato nel 1931, risuona ancora oggi in alcuni concerti, nonostante la maggior parte degli organi costruiti da Jahnn non sia più suonata.

Le opere letterarie e teatrali di Jahnn

Nel 1919, Jahnn pubblicò il dramma Pastor Ephraim Magnus, insignito del premio Kleist nel 1923. Seguirono altri drammi che, nonostante le dure critiche, furono decantati da fonti autorevoli come Thomas Mann. Le sue opere teatrali presentavano trame con registri sentimentali estremi, trattando temi come incesto, omosessualità e mutilazione, che suscitarono controversie e difficoltà di accettazione da parte degli organi di stampa.

Negli anni 30, Jahnn fu messo in guardia dal NSDAP e aderì alla scissione dei liberali di sinistra dal DDP, contribuendo alla costituzione del partito dei radicaldemocratici (RDP). Nonostante l’ostilità dei nazionalsocialisti, che lo definirono “comunista e pornografo”, Jahnn rimase in Germania fino alla primavera del 1933, quando fu costretto a lasciare il paese. Durante la dittatura nazista, soggiornò all’estero, con qualche breve visita in patria. Nel 1934, si trasferì in Danimarca, sull’isola di Bornholm, dove gestì una fattoria fino al 1950 e scrisse gran parte della sua opera principale, la trilogia Fluss ohne Ufer, composta da oltre 2000 pagine.

Il ritorno ad Amburgo e l’impegno contro le armi atomiche

Nel 1950, Jahnn tornò ad Amburgo e si adoperò contro lo sviluppo delle bombe atomiche e il riarmo della Repubblica Federale Tedesca. Fu uno dei fondatori e il primo presidente della Libera Accademia delle Arti di Amburgo (Freie Akademie der Künste). Nel 1956, visitò Mosca e il 29 novembre 1959 morì di malattia di cuore all’ospedale Tabea nel quartiere Blankenese di Amburgo. La sua tomba si trova al cimitero di Nienstedten, progettata secondo le direttive dello statuto della comunità Ugrino.

L’ultimo romanzo di Jahnn, incompleto, Jeden ereilt es, uscì postumo nel 1968, mentre il racconto Die Nacht aus Blei fu pubblicato nel 1956.

Per orientarsi fra testo e contesto

Hans Henny Jahnn è una figura complessa e affascinante, il cui contributo alla letteratura e alla musica tedesca del XX secolo è stato significativo, nonostante le controversie e le difficoltà incontrate lungo il suo percorso. La sua visione del mondo, basata sulle leggi dell’armonia e sull’amore per la dignità umana, offre una prospettiva unica e profonda sulla condizione umana e sulle sfide del suo tempo.

Per i lettori occasionali, un consiglio di lettura correlato al tema principale dell’articolo è La nave di legno, il primo tomo della trilogia Fluss ohne Ufer, tradotto da Rizzoli nel 1966. Questo romanzo offre un’introduzione accessibile al mondo letterario di Jahnn, esplorando temi di amore, sofferenza e redenzione.

Per i lettori esperti, invece, suggeriamo di approfondire l’opera 13 storie inospitali, curata da Domenico Pinto, che rappresenta un distillato dei temi e dello stile di Jahnn. Questa raccolta di racconti offre una visione più completa e complessa della sua scrittura, mettendo in luce le sue indagini antropologiche e le sue riflessioni sulla natura umana.

La lettura delle opere di Jahnn stimola una riflessione personale sulla condizione umana, sulle nostre paure e speranze, e sull’importanza dell’amore e della compassione in un mondo spesso dominato dalla sofferenza e dalla perdita.

I tanti perché dell’oblio mediatico

Nonostante il plauso di luminari della letteratura (Thomas Mann tra gli altri), Jahnn non raggiunse mai il livello di fama e di riconoscimento di cui godevano i suoi coetanei. Rimase un outsider, un “maestro segreto” della prosa tedesca, come lo definì un critico. Lo stile idiosincratico di Jahnn e la sua riluttanza a compromettere la sua creazione artistica hanno probabilmente contribuito alla sua oscurità.

Se è vero che una catena è forte come il suo anello più debole, la moderna cultura del grande pubblico oggi è composta da un grande numero di anelli deboli.

Il caso di Hans Henny Jahnn solleva domande affascinanti su come determiniamo la grandezza letteraria e sul perché alcuni autori raggiungono l’immortalità mentre altri svaniscono nell’oscurità.

Sappiamo che il genio spesso non viene riconosciuto dal popolo del suo tempo. Ci sono scrittori la cui genialità è apprezzata solo da pochi eletti, persi dalla coscienza pubblica più ampia. La storia di Jahnn ci ricorda dolorosamente che la fama e l’eredità letteraria hanno vita propria anche in assenza di merito. Il successo di un autore può dipendere tanto dalla sua capacità di coltivare un personaggio e di entrare in contatto con i gusti del grande pubblico quanto dalla qualità della sua opera. La visione senza compromessi e lo stile non convenzionale di Jahnn potrebbero essere stati troppo impegnativi per un pubblico ampio. Tuttavia, la riscoperta di Jahnn negli ultimi decenni, con nuove traduzioni e attenzione da parte degli studiosi, dimostra che la reputazione letteraria può cambiare nel tempo. Forse la vera prova del genio di un autore è se la sua opera può durare nel tempo e trovare nuove generazioni di lettori affezionati, anche se non raggiunge mai la fama.

La letteratura mondiale contiene innumerevoli altri Hans Henny Jahn, scrittori la cui genialità è stata oscurata dai capricci della storia letteraria. L’esplorazione di questi geni dimenticati può far luce sui meccanismi che determinano l’immortalità letteraria.

Il ritorno della cultura orale e la responsabilità personale

Ognuno di noi ha la precisa responsabilità di dar voce a ciò che di unico ha portato alla formazione del proprio carattere. Leggere non è più sufficiente, dobbiamo anche raccontare storie a chi ci sta vicino e lontano, per consentire alla cultura di vivere la propria legittima funzione di connettere finalmente Spirito del Tempo e Spirito del Profondo.

Secondo Jung, nell’opera Il Libro Rosso, ci sono due spiriti che guidano l’uomo nella sua esistenza:

  1. Lo Spirito del Tempo (Zeitgeist):
    • È l’espressione degli ideali del tempo ai quali l’individuo tende ad adattarsi
    • Rappresenta la tendenza culturale predominante in una determinata epoca, la “coscienza collettiva” tipica di un periodo storico a cui inevitabilmente si aderisce
    • Spinge l’individuo ad abbracciare gli ideali del tempo conformandosi ad essi, conducendolo verso ciò che appare logico, razionale, utile e giustificato
  2. Lo Spirito del Profondo:
    • È lo spirito che opera nel profondo dell’individuo, che si incontra solo guardando dentro sé stessi
    • A differenza dello Spirito del Tempo, non vuole parlare di cose utili e razionali o di ideali del tempo. Costringe a prestare attenzione a tutto ciò che è ingiustificato, inutile e che sembra non avere un senso.
    • Conduce al mondo del “non senso”, alle profondità che appartengono a ogni essere umano.

Note

* È vero, abbiamo inventato i motori di ricerca, ma poi ci siamo dimenticati del manuale di istruzioni. Come si riconosce una fonte autorevole? Come ci si può fidare di ciò che si trova online? Per sopperire a queste assenze abbiamo chiesto ai Brand! Entità che possiamo ricordare, così che diventi economico e veloce sapere se l’informazione è credibile

Eppure i brand vivono di vita propria, le aziende che controllano i brand a loro volta devono sopravvivere e i loro comportamenti si distaccano dall’etica del singolo.

La risposta che abbiamo dato, è stata costruire un nuovo brand condiviso, che porta il nome provvisorio di Bullet Network.

Se ti interessa approfondire il funzionamento dei moderni motori di ricerca e la loro influenza sulla nostra percezione del reale, ti rimando a questo scritto, disponibile online e pubblicato all’interno del Manuale di SEO Gardening di Francesco Margherita, terza edizione. 

 


Articolo ibrido frutto dell’AI, ma revisionato da un essere umano.(scopri di più)
0 0 votes
Article Rating
Subscribe
Notificami
guest
1 Comment
Oldest
Newest Most Voted
Inline Feedbacks
View all comments
1
0
Ci interessa la tua opinione, lascia un commento!x