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Con «Tangeri, addio» Salma El Moumni sfida lo sguardo maschile

Il debutto letterario di una giovane scrittrice marocchina si sofferma sulle dinamiche di potere di genere attraverso la storia di Alia, giovane in lotta contro il “male gaze”.
  • Tangeri, addio è il romanzo d'esordio di Salma El Moumni che mette al centro il tema del male gaze, ovvero dello sguardo maschile che svilisce le donne.
  • Nel romanzo la protagonista, Alia, affronta quotidianamente sguardi e commenti invadenti nelle strade di Tangeri.
  • A causa di una relazione andata male, Ali è costretta a fuggire in Francia, per evitare di essere condannata secondo il codice penale marocchino.

Il romanzo d’esordio di Salma El Moumni, Tangeri, addio (Mondadori, 2024), mette al centro il tema del male gaze, ovvero lo sguardo maschile che oggettivizza e riduce le donne a meri oggetti del desiderio. Ambientato nella vibrante città di Tangeri, il libro segue la storia di Alia, una giovane studentessa che si trova a fare i conti con le reazioni indesiderate e invadenti degli uomini per le strade della sua città. Gli sguardi, i fischi e le battute volgari diventano per Alia una costante che la spinge a riflettere sulla sua identità e sul suo corpo. Alia, crescendo in un contesto culturale che spesso limita la libertà delle donne, si ribella all’idea di dover diventare invisibile per evitare attenzioni indesiderate. Inizia così un viaggio di auto-esplorazione nella privacy della sua camera, nella quale si fotografa per capire cosa vedono gli uomini in lei. Questo rituale diventa un modo per confrontarsi con la propria immagine e per cercare di comprendere il desiderio maschile che la circonda.

L’addio a Tangeri per Lione

La narrazione si intensifica quando Alia incontra Quentin, un francese espatriato che frequenta la sua stessa scuola. Con lui, Alia scopre un mondo di privilegi e libertà, ma presto si rende conto che questa apparente emancipazione ha un costo elevato. Quando Quentin, una volta rifiutato, decide di rendere pubbliche delle foto compromettenti di Alia, mettendole online, la ragazza è obbligata a lasciare il Marocco per sfuggire alla condanna prevista dal codice penale marocchino che punisce l’oscenità in pubblico con la detenzione. La fuga porta Alia a Lione, dove spera di trovare un rifugio sicuro e una nuova vita. Tuttavia, il passato non tarda a raggiungerla, a dimostrazione del fatto che le dinamiche di potere e controllo maschile non conoscono confini geografici. La sua esperienza diventa un simbolo universale delle lotte che le donne affrontano quotidianamente in tutto il mondo.

Cosa ne pensi?
  • Un romanzo che tocca il cuore con profonda sensibilità... ❤️...
  • Critico e audace, ma poteva approfondire di più... 😕...
  • Una prospettiva nuova su un tema antico? Pensiamoci... 🤔...

Una scrittura audace e necessaria

Tangeri, addio si distingue per l’uso della seconda persona singolare, una scelta stilistica che intensifica il coinvolgimento del lettore e amplifica il messaggio di angoscia e ribellione. La scrittura di El Moumni è audace e incisiva, capace di sviscerare il dolore e l’esperienza dello sradicamento con una chiarezza disarmante. Il romanzo non è solo una denuncia delle ingiustizie subite dalle donne, ma anche una riflessione sulla perdita di identità e sulla ricerca di un posto nel mondo. La storia di Alia è un invito a soffermarsi sulle dinamiche di potere che permeano le relazioni di genere, mettendo in luce come il male gaze sia una realtà che attraversa culture e continenti. La protagonista, con la sua forza e vulnerabilità, diventa un simbolo di resistenza e speranza, dimostrando che la lotta per l’uguaglianza e il rispetto è una battaglia che vale la pena combattere.

Per orientarsi fra testo e contesto

In Tangeri, addio, la storia di Alia, attraverso la sua fuga disperata e il viaggio verso l’autocomprensione, serve da monito. I conflitti per ottenere uguaglianza e rispetto appartengono a tutte le epoche. Nelle sue pagine, El Moumni rivela una prospettiva intima su una verità distante ma sorprendentemente simile al nostro ambiente occidentale. Con il suo stile originale, la scrittrice ci esorta a considerare l’impatto delle norme socio-culturali sull’autopercezione individuale. Alla fine dei conti, Tangeri, addio si presenta come più di un semplice racconto di sofferenza ed opposizione. È uno stimolo a considerare il nostro contesto sociale contemporaneo nonché le perduranti sfide affrontate dal genere femminile.

Articolo scritto al 99% dall’AI, con una correzione opzionale da parte dell’essere umano. Le immagini, create dall’AI, potrebbero avere poca o scarsa attinenza con il contenuto dall’articolo.(scopri di più)
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