Come un gatto può salvarti la vita: la terapia di Ishida Syou

Nel cuore pulsante di Kyoto, tra le intricate vie del distretto di Nakagyo, si nasconde una clinica molto particolare. La clinica per l’anima Nakagyo Kokoro Byoin offre una terapia unica nel suo genere: la prescrizione di un gatto come compagno di viaggio per affrontare le difficoltà della vita. Questo è il punto di partenza del romanzo d’esordio di Ishida Syou, Un gatto per i giorni difficili (Rizzoli), un’opera che ha già conquistato i lettori di 25 paesi e che è già diventato un fenomeno letterario globale.

La clinica per l’anima e i suoi pazienti

La clinica, situata in una stradina stretta e poco conosciuta, accoglie persone che hanno perso la bussola della vita. Tra i pazienti troviamo un uomo d’affari stressato, una ragazzina vittima di bullismo, un designer tormentato e una geisha ossessionata dai ricordi. Ognuno di loro riceve un gatto come parte della terapia, un compagno che li aiuterà a ritrovare la serenità perduta.

Shuta, il protagonista del primo capitolo, è un giovane di venticinque anni che lavora in un ambiente di lavoro tossico. La sua vita cambia quando il medico della clinica gli prescrive Bi, una gatta meticcia di otto anni che adora sgranocchiare la carta. Bi riesce a far sorridere Shuta ogni mattina, aiutandolo a superare le sue frustrazioni lavorative.

Margot, una gattina dagli occhi verdi, viene invece affidata a Koga, un cinquantenne con una forte avversione per la psicoterapia. Margot scompiglia la routine di Koga, aiutandolo a migliorare i rapporti con la moglie e la figlia.

Il potere curativo dei gatti

Il romanzo di Ishida Syou esplora il legame profondo tra uomo e animale, mostrando come i gatti possano avere un effetto benefico sulla salute mentale dei loro padroni. La piccola Aoba, una ragazzina che frequenta la quarta elementare, trova conforto in un gattino di due mesi e mezzo che le viene affidato. Questo piccolo felino aiuta Aoba a riannodare i fili del rapporto con sua madre, che aveva dimenticato l’importanza dell’infanzia.

Tomoka, una stilista di borse, riceve due gatti come parte della sua terapia. Tanku, un maschio di due anni, e Tangerine, una femmina di quattro anni, ispirano Tomoka in modi inattesi, aiutandola a superare le sue frustrazioni lavorative e a ritrovare la creatività perduta.

Un viaggio di scoperta e guarigione

L’ultimo capitolo del romanzo ci presenta Abino, una giovane gisha di venticinque anni che soffre di malesseri insidiosi e di un senso di colpa di cui non riesce a liberarsi. Abino trova conforto in due gatti: una micetta di due anni con macchie e una malattia incurabile, e Mimita, uno Scottish Fold di cinque mesi con orecchie schiacciate. Questi due felini aiuteranno Abino a non perdersi e a guidarla verso una nuova consapevolezza di sé.

Il romanzo di Ishida Syou è un mosaico di storie che si intrecciano, ognuna con il proprio microcosmo di emozioni e difficoltà. I gatti, con i loro piccoli disastri e il grande bisogno di cura, riescono a dare una svolta alle vite dei loro nuovi padroni, restituendo loro la spinta per cambiare e migliorare.

Per orientarsi fra testo e contesto

Un gatto per i giorni difficili non è solo un romanzo sulla cat therapy, ma una riflessione profonda sul potere curativo dell’amicizia tra uomo e animale. Ishida Syou ci ricorda che la chiave per la felicità è spesso davanti a noi, basta aprire il cuore e accogliere l’amore in tutte le sue forme.

Per i lettori occasionali, un consiglio di lettura correlato potrebbe essere Il gatto che aggiustava i cuori di Rachel Wells, un altro romanzo che esplora il legame speciale tra uomo e gatto. Per i lettori più esperti, invece, potrebbe essere interessante approfondire la tradizione giapponese del narrare storie di gatti, che risale a millenni fa e che continua a influenzare la letteratura contemporanea.