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- Il romanzo La montagna nel lago di Jacopo De Michelis si estende su 576 pagine, sfidando le convenzioni dei thriller tradizionali.
- Il mistero ruota attorno all'omicidio di una figura controversa, all'apparenza irreprensibile, e al sospetto su un anziano pescatore dell'isola.
- La storia intreccia eventi reali della Repubblica di Salò con la finzione, in un incastro che aggiunge complessità e ricchezza alla trama.
Jacopo De Michelis, con il suo romanzo La montagna nel lago, edito da Giunti nell’ottobre 2024, ci trasporta in un mondo di misteri e segreti nascosti nella pittoresca cornice di Monteisola, un’isola che si erge maestosa nel cuore del lago d’Iseo. Con le sue 576 pagine, il romanzo si discosta dalla regola non scritta che un buon thriller non dovrebbe superare le 300 pagine, dimostrando che una narrazione più estesa può mantenere il lettore incollato a un libro sino alla fine.
La storia prende vita con l’omicidio di Emilio Ercoli, il più ricco abitante dell’isola, e il sospetto che ricade su Nevio Rota, un anziano pescatore noto per il suo carattere introverso e cocciuto. Il figlio di Nevio, Pietro Rota, torna sull’isola dopo dodici anni di assenza, richiamato dalla necessità di dimostrare l’innocenza del padre. Pietro, che aveva lasciato l’isola per inseguire il sogno di diventare giornalista a Milano, si trova ora a collaborare con una rivista scandalistica, ben lontano dalle sue ambizioni iniziali.
Intrighi e segreti fra passato e presente
La narrazione si sviluppa attraverso un’indagine che si snoda tra le omertà del presente e i fantasmi del passato. Pietro, insieme al suo amico d’infanzia Cristian Bonetti, ora vigile urbano, si immerge in un’indagine informale che lo porta a scoprire i lati oscuri di Emilio Ercoli. Nonostante l’apparenza di benefattore integerrimo, Ercoli nascondeva numerosi scheletri nell’armadio, e Pietro è convinto che la chiave per risolvere il mistero della sua morte risieda in uno di questi segreti.
L’indagine si complica ulteriormente quando si scopre che le radici del mistero affondano nei torbidi anni della Repubblica di Salò. Durante quel periodo, Montisola era diventata una sorta di feudo personale di Junio Valerio Borghese, il “principe nero” al comando della famigerata Decima Flottiglia Mas. Questo collegamento storico aggiunge un ulteriore strato di complessità alla trama, intrecciando eventi storici reali con la finzione narrativa.
- Un capolavoro che intreccia mistero e storia... 🌟...
- Troppo lungo per un thriller, rischia di perdersi... 👎...
- Un romanzo che svela i segreti delle acque di Iseo... 🔍...
I personaggi di Jacopo De Michelis
Il romanzo di De Michelis è caratterizzato da una narrazione fluida e da personaggi ben delineati, che si muovono in un ambiente ricco di atmosfera. Monteisola, con i suoi paesaggi idilliaci e le reti dei pescatori stese al sole, diventa un personaggio a sé stante, con le sue ombre e i suoi segreti. Gli sprazzi di luce che illuminano l’isola si alternano a momenti di oscurità, riflettendo le profondità del lago e gli abissi dell’anima umana.
Pietro Rota, nel suo ritorno a casa, è costretto a confrontarsi non solo con il mistero dell’omicidio, ma anche con le relazioni interrotte del passato. Il legame con Cristian e con Betta, un tempo un terzetto indissolubile, si è incrinato, e Pietro deve fare i conti con le conseguenze di quella rottura. La sua ricerca della verità diventa così anche un viaggio personale di riconciliazione e crescita.
Per orientarsi fra testo e contesto
La montagna nel lago non è solo un thriller avvincente, ma anche un’opera che invita a riflettere sui legami tra passato e presente, tra storia personale e collettiva. Jacopo De Michelis, già noto per il suo precedente romanzo La stazione, dimostra ancora una volta la sua abilità nel creare trame intricate e atmosfere coinvolgenti. La sua capacità di intrecciare eventi storici con la narrazione contemporanea offre al lettore uno sguardo profondo sulle complessità della natura umana.
Ecco perché il romanzo di De Michelis rappresenta un viaggio affascinante e avvincente, che non solo intrattiene, ma stimola anche una riflessione più ampia sui temi della memoria, del perdono e della ricerca della verità. Per chi ha apprezzato La stazione, questo nuovo lavoro è un’ulteriore occasione per immergersi nel mondo narrativo dell’autore, esplorando nuovi orizzonti e scoprendo le molteplici sfaccettature dei suoi personaggi.