Quell’estate del 1972 nel «Settembre nero» di Sandro Veronesi

Sandro Veronesi si distingue per la sua capacità di intrecciare storie personali con eventi storici di grande rilevanza. Il suo ultimo romanzo, Settembre nero (La nave di Teseo), disponibile dall’8 ottobre 2024, rappresenta un punto di svolta nel suo percorso narrativo. Ambientato nell’estate del 1972, segue la crescita di Gigio Bellandi, un ragazzo di dodici anni che vive un’estate di cambiamento in Versilia. Si tratta di un periodo caratterizzato dalla scoperta della musica, della lettura, dell’amore e dell’inquietudine: elementi che si intrecciano con un evento drammatico che cambierà per sempre la sua vita.

Gigio, ora sessantenne, racconta la sua storia con una voce matura, riflettendo su quei giorni lontani con una consapevolezza che solo il tempo può conferire. La narrazione è arricchita da una serie di personaggi indimenticabili, tra cui il padre, possente come un tritone, e la madre, forte come una leonessa. Tuttavia, è Astel Raimondi, il primo amore dalle treccine nere, a lasciare un segno indelebile nel cuore di Gigio.

Il potere evocativo delle parole

Settembre nero non è solo un racconto di crescita personale, ma anche un’esplorazione del potere evocativo delle parole. Veronesi utilizza la lingua come uno strumento seduttivo e salvifico, capace di trasportare il lettore in un mondo di emozioni e ricordi. Gigio, attraverso il suo talento per la traduzione, riesce a dare voce ai sentimenti che prova, utilizzando le canzoni inglesi e americane dell’epoca come una sorta di colonna sonora della sua vita.

La narrazione è arricchita da dettagli vividi che ricostruiscono l’atmosfera degli anni Settanta: immagini nitide, odori familiari e suoni che animano quei giorni spensierati. Veronesi riesce a catturare l’essenza di quel periodo, rendendo il lettore partecipe delle emozioni di Gigio e delle sue scoperte.

Un romanzo di attesa e tensione

Veronesi costruisce un romanzo di attesa e tensione, in cui la nostalgia si mescola con l’anticipazione di un evento catastrofico. L’estate del 1972 è segnata dal massacro di Monaco, un evento che aleggia come una minaccia costante nella vita di Gigio. Tuttavia, il vero dramma si nasconde nel privato dei Bellandi, in una serie di eventi che si svelano lentamente, mantenendo il lettore in sospeso fino alla fine.

La struttura del romanzo, caratterizzata da un uso sapiente del passato remoto, contribuisce a creare un senso di mistero e di attesa. Veronesi sperimenta con la forma narrativa in un’opera che si legge come un giallo, pur non avendone l’impostazione classica. Il lettore è spinto a scoprire non tanto il colpevole, quanto la natura del delitto che ha segnato la vita di Gigio.

Per orientarsi fra testo e contesto

Settembre nero si inserisce nel ricco panorama delle opere di Sandro Veronesi, che ha saputo esplorare temi universali attraverso storie personali e intime. Il romanzo richiama elementi presenti in opere precedenti come Caos calmo e Il colibrì, o anche nel libro Comandante scritto insieme a Edoardo De Angelis, ma si distingue per la sua capacità di catturare l’essenza di un’epoca e di un momento cruciale nella vita di un giovane.

Veronesi continua a dimostrare la sua abilità nel raccontare storie che parlano al cuore dei lettori, esplorando le complessità delle relazioni umane e il potere delle parole. Settembre nero è un invito a riflettere sulle nostre esperienze passate e su come esse ci abbiano plasmato, ricordandoci che la bellezza della vita risiede anche nelle sue imperfezioni e nelle sue crepe.