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- Estasi e terrore di Daniel Mendelsohn attraversa secoli di cultura, dalla lirica di Saffo ai film di Pedro Almodóvar.
- Il libro è diviso in tre sezioni tematiche: Miti di ieri, Miti in technicolor e Miti d’oggi.
- Il lavoro del critico, secondo Mendelsohn, deve fornire al lettore gli strumenti per formarsi una propria opinione.
L’ultimo libro di Daniel Mendelsohn, Estasi e terrore. Dai greci a Mad Men (Einaudi, maggio 2024), rappresenta un’opera monumentale (quasi 400 pagine) che attraversa secoli di cultura, dalla lirica di Saffo ai moderni capolavori cinematografici di Pedro Almodóvar. Questo libro è molto più di una raccolta di saggi. È un viaggio intellettuale che esplora il significato profondo delle opere analizzate, offrendo al lettore strumenti per una comprensione critica e autonoma.
Mendelsohn sostiene infatti che il critico serio non si limita a esprimere un giudizio personale, ma fornisce al lettore gli strumenti per formarsi una propria opinione. Questo approccio è evidente nelle tre sezioni tematiche del libro: Miti di ieri, Miti in technicolor e Miti d’oggi. Che si tratti del teatro tragico nell’antica Atene o della parabola artistica di Almodóvar, Mendelsohn trova sempre un significato profondo e sorprendente. La sua capacità di narrare le idee e di studiare con passione testi antichi e moderni rende ogni saggio un esempio luminoso di critica fuori dagli schemi.
Un filo che lega passato e presente
Il lavoro critico di Mendelsohn è una mediazione tra l’opera e il lettore comune, basata su competenze che permettono una migliore comprensione del testo. Questo approccio è evidente nei suoi precedenti libri come Un’Odissea, Gli scomparsi e Tre anelli. In Estasi e terrore, Mendelsohn continua a esplorare temi come il vagabondaggio, la perdita, l’esilio e la morte, collegando passato e presente in un vertiginoso intreccio temporale. La sua scrittura è in grado di trovare connessioni intratemporali che portano il passato a funzionare da lente di comprensione del presente e viceversa.
Uno dei capitoli più toccanti del libro è dedicato al rapporto epistolare tra un giovane Mendelsohn e la scrittrice Mary Renault. Questo scambio di lettere non solo ha influenzato profondamente la carriera dello scrittore, ma ha anche gettato le basi per la sua passione per i classici e per Alessandro Magno. La grazia dei greci, la “charis”, emerge in ogni pagina, conferendo alla scrittura di Mendelsohn pienezza e potenza.
- 🌟 Un viaggio intellettuale illuminante......
- 🧐 Troppo pretenzioso e complesso......
- 🔍 Un'analisi sorprendente sul ruolo della critica moderna......
Per orientarsi fra testo e contesto
Estasi e terrore non delude. Mendelsohn riesce a comunicare ciò che ha studiato con passione, restituendo in ogni pagina un nucleo di senso. La sua capacità di impollinare classici e cultura popolare, incrociandoli, fa sì che questo, come ogni saggio, sia un esempio di critica illuminante. Per i lettori occasionali, un consiglio di lettura correlato potrebbe essere Un’Odissea dello stesso Mendelsohn, che esplora temi simili con la stessa profondità e grazia. Per i lettori esperti, invece, potrebbe essere interessante approfondire la critica alla “cancel culture” presente in Estasi e terrore, che offre spunti di riflessione su come contestualizzare e comprendere opere del passato nel mondo contemporaneo.
Estasi e terrore è un libro che apre finestre e spinge a guardare fuori, regalando visioni profonde e mai unilaterali. La critica di Mendelsohn non alza cortine di fumo intorno all’oggetto del discorso, ma ne dispiega contenuti e relazioni, attribuendovi valore e significato.