Ecco la miniserie su Leopardi diretta da Sergio Rubini

La miniserie Leopardi, il poeta dell’infinito, diretta da Sergio Rubini, rappresenta un audace tentativo di riportare in vita la figura di Giacomo Leopardi, uno dei più grandi poeti italiani. Presentata fuori concorso all’81ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia, è stata prodotta da IBC Movie, Rai Fiction e Rai Com, è stata girata in diverse località delle Marche, tra cui Montecassiano, Potenza Picena, Treia, Recanati, Offagna, Osimo, Pollenza, Ascoli Piceno e Macerata. La produzione si articola in due episodi e sarà trasmessa in prima visione su Rai1 il 16 e 17 dicembre 2024.

Nella vita e nella mente di Leopardi

La narrazione della miniserie si sviluppa attraverso un alternarsi di flashback, partendo dall’infanzia di Leopardi, interpretato da Leonardo Maltese, fino ai suoi ultimi giorni a Napoli. La storia è raccontata post mortem dal suo grande amico Antonio Ranieri, interpretato da Cristiano Caccamo, che ne ricorda le vicende prima con un sacerdote e poi con Fanny Targioni Tozzetti, storica fiamma del poeta e ora amante dello stesso Ranieri.

Il primo episodio ripercorre la gioventù di Leopardi, il suo “studio matto e disperatissimo”, i conflitti con il padre e il principio del suo perenne stato di malattia. Grande importanza è data alle Operette Morali, la prima vera opera filosofica del recanatese. La seconda metà del progetto esplora approfonditamente la dinamica tra Giacomo, Ranieri e Tozzetti, creando un sottile equilibrio destinato a infrangersi in un epilogo commovente.

Un ritratto universale e contemporaneo

Sergio Rubini propone una lettura della vita di Leopardi con passione e conoscenza approfondita, senza mai dimenticare il grande pubblico. La miniserie si distingue per un impianto narrativo classico, seppure non tralasci di soffermarsi sul “giallo” della sepoltura del poeta, a tutt’oggi rimasto irrisolto.

Leonardo Maltese offre una performance elegante e timida allo stesso tempo, capace di restituire tutta la fragilità e la sensibilità del poeta. Giusy Buscemi e Cristiano Caccamo danno coerenza all’opera ritraendo due convincenti Fanny e Antonio Ranieri.

Alcuni critici hanno apprezzato la maestria di Rubini nel catturare la forza delle parole di Leopardi tramite inquadrature inusuali e una colonna sonora maestosa. La performance di Leonardo Maltese è stata particolarmente apprezzata per la sua capacità di incarnare l’anima del poeta.

Tuttavia, non sono mancate le critiche. Alcuni hanno sottolineato che la miniserie, pur cercando di distaccarsi dalla resa semplicistica e didascalica dello sceneggiato popolare, finisce comunque per reiterare alcuni stereotipi nell’intento di facilitare la fruizione del grande pubblico.

Per orientarsi fra testo e contesto

Leopardi, il poeta dell’infinito è un’opera televisiva destinata a un pubblico ampio e generalista. Pur con alcune pecche, la miniserie riesce comunque a offrire un ritratto universale e contemporaneo del poeta.

Per i lettori occasionali, si rimanda alla visione del film Il giovane favoloso di Mario Martone del 2014, una delle pellicole più convincenti sulla vita del poeta. Per i lettori più esperti, oltre ai Canti, potrebbe essere utile la lettura delle Operette Morali e dello Zibaldone, testi fondamentali per comprendere il pensiero filosofico e letterario di Leopardi.