Barbara Bellomo torna in libreria con «La biblioteca dei fisici scomparsi»

Barbara Bellomo torna in libreria con il suo nuovo romanzo, La biblioteca dei fisici scomparsi, edito da Garzanti. Questo libro ci trasporta nell’affascinante mondo dell’istituto di via Panisperna a Roma, un luogo che ha visto nascere alcune delle più importanti scoperte scientifiche del XX secolo. La protagonista, Ida, scopre in questa biblioteca un rifugio e un’opportunità di emancipazione in un’epoca in cui le donne avevano poche possibilità di indipendenza.

Ida, attraverso il suo lavoro nella biblioteca, entra in contatto con figure di spicco della fisica italiana come Ettore Majorana e Alberto, il grande amore della sua vita. Tuttavia, la sua esistenza viene sconvolta quando il padre le impone un marito per nascondere un segreto di famiglia. La misteriosa scomparsa di Majorana segna la fine di un’era e la divisione del gruppo di giovani fisici.

Il contesto storico e scientifico

Il romanzo di Bellomo si inserisce nel contesto storico degli anni Trenta, un periodo cruciale per la fisica nucleare. Il gruppo di scienziati italiani noto come i “ragazzi di via Panisperna”, guidato da Enrico Fermi, ha prodotto studi di importanza storica che hanno gettato le basi per lo sviluppo della fisica quantistica e della bomba atomica. Tra questi scienziati spiccano nomi come Edoardo Amaldi, Franco Rasetti, Emilio Segrè, Bruno Pontecorvo, Oscar D’Agostino e, naturalmente, Ettore Majorana.

La narrazione di Bellomo non solo ricostruisce l’ambiente dell’istituto di via Panisperna, ma offre anche uno sguardo intimo sulle vite personali e le dinamiche interne del gruppo. La figura di Majorana, in particolare, è avvolta nel mistero, e la sua scomparsa continua a suscitare interrogativi e speculazioni.

Un viaggio tra passato e presente

Il romanzo si sviluppa su due piani temporali: gli anni Trenta e il 1954. Ida, ormai adulta, si trova a fare i conti con il suo passato quando il marito le confessa di aspettare un figlio da un’altra donna. Determinata a ritrovare Alberto e a fare chiarezza sulla sorte di Majorana, Ida intraprende un viaggio che la porta a rivivere i momenti trascorsi tra le aule dell’istituto di via Panisperna.

La speranza che Majorana non sia morto, ma abbia scelto di cambiare vita per evitare le conseguenze delle sue ricerche scientifiche, alimenta la determinazione di Ida. La narrazione si arricchisce di dettagli storici e scientifici, offrendo al lettore una visione completa e avvincente di un’epoca e di un ambiente che hanno segnato profondamente la storia della scienza.

La scrittura di Barbara Bellomo

Barbara Bellomo, laureata in Lettere e con un dottorato in Storia antica, ha lavorato presso la cattedra di Storia romana dell’Università di Catania e insegna italiano in una scuola superiore. La sua esperienza accademica e la sua passione per la storia si riflettono nella scrittura accurata e coinvolgente de La biblioteca dei fisici scomparsi.

Bellomo è autrice di diversi romanzi, tra cui La ladra di ricordi (Salani, 2016), Il terzo relitto (Salani, 2017), Il peso dell’oro (Salani, 2018) e il thriller Il libro dei sette sigilli (Salani, 2020). Con questo nuovo romanzo continua a esplorare temi di grande rilevanza storica e scientifica, offrendo al lettore una narrazione ricca di emozioni e colpi di scena.

Per orientarsi fra testo e contesto

La biblioteca dei fisici scomparsi è un romanzo che non solo racconta una storia avvincente, ma offre anche uno spaccato dettagliato e accurato di un periodo cruciale per la scienza italiana. La figura di Ida, con la sua determinazione e il suo desiderio di riscatto, rappresenta un esempio di forza e indipendenza in un’epoca in cui le donne avevano poche opportunità.

Per i lettori occasionali, un consiglio di lettura correlato potrebbe essere La solitudine dei numeri primi di Paolo Giordano, un romanzo che esplora le vite di due giovani matematici e le loro battaglie personali. Per i lettori più esperti, invece, potrebbe essere interessante approfondire la figura di Ettore Majorana attraverso il saggio La scomparsa di Majorana di Leonardo Sciascia, che offre una riflessione approfondita e affascinante su uno dei più grandi misteri della scienza italiana.