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- Il film Sauvages segna il ritorno di Claude Barras al Locarno Film Festival.
- La storia segue Keria e Selai nella loro lotta contro le compagnie che minacciano la foresta pluviale del Borneo.
- Collaborazione con il popolo Penan e la fondazione Bruno Manser per un'autentica rappresentazione culturale.
- Produzione sostenibile utilizzando materiali riciclabili e collaborazioni locali.
La 77ma edizione del Locarno Film Festival ha accolto con entusiasmo il ritorno di Claude Barras, il maestro dell’animazione in stop motion, che ha presentato il suo ultimo lavoro, Sauvages. Dopo il successo di La mia vita da zucchina (2016), Barras continua a esplorare tematiche sociali e ambientali attraverso la sua arte, combinando poesia e verità in un racconto che tocca il cuore delle questioni contemporanee.
Il film, che ha debuttato a Cannes e successivamente è stato proiettato in Piazza Grande a Locarno, racconta la storia di Keria, una giovane che salva un cucciolo di orango abbandonato nella foresta del Borneo, e di Selai, un bambino del popolo nomade dei Penan. Insieme, i due giovani protagonisti si uniscono alla resistenza contro le compagnie che minacciano la foresta pluviale.
Un racconto cinematografico contro la deforestazione
Sauvages prende ispirazione da figure di spicco come Dian Fossey, Jane Goodall e Bruno Manser, attivista scomparso nel 2000, impegnato nella lotta contro la deforestazione del Borneo. La trama del film è radicata nelle origini contadine della famiglia di Barras e riflette il suo profondo legame con la natura e la realtà.
Il regista ha spiegato come il film sia stato realizzato in collaborazione con il popolo Penan e la fondazione Bruno Manser, che hanno partecipato a tutte le fasi della produzione, dalla lettura della sceneggiatura alla consulenza sul set. Questo coinvolgimento ha permesso di rappresentare autenticamente la cultura e le tradizioni dei Penan, creando un ponte tra il cinema e la realtà.
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L’importanza dell’educazione ambientale
Attraverso i protagonisti, Barras espone il concetto di “selvaggio” in diverse sfaccettature: da un lato individui malvagi e dannosi, dall’altro persone libere e senza confini. Questo contrasto riflette l’interconnessione tra tutti gli esseri umani e l’ambiente circostante. I bambini nel film, consapevoli della necessità di un cambiamento, diventano portavoce di un messaggio di sensibilizzazione per una maggiore consapevolezza ambientale.
Il regista sottolinea come i bambini siano in grado di comprendere la gravità delle azioni umane e di riflettere su di esse, tanto da creare un dialogo aperto con gli adulti. Sauvages aspira a stimolare un confronto su tematiche cruciali, incoraggiando spettatori di tutte le età a considerare piccole azioni quotidiane che possano fare la differenza.
La tecnica della stop motion e la sostenibilità
La scelta della stop motion da parte di Barras non è casuale. Il regista ha spiegato come questa tecnica permetta di trasporre l’animazione nel regno della realtà, lavorando con materiali tangibili e creando una comunità sul set. Nonostante le sfide tecniche e logistiche, Barras ha voluto rendere la produzione il più sostenibile possibile, utilizzando materiali riciclabili e lavorando con compagnie locali certificate.
Il film è stato girato a Martigny, nel Canton Vallese, coinvolgendo un team internazionale di animatori e giovani talenti dell’animazione svizzera. Questo approccio ha permesso di conciliare lavoro e piacere, con attività come l’escursionismo in montagna che hanno arricchito l’esperienza dei partecipanti.
Per orientarsi fra testo e contesto
Sauvages non è solo un film d’animazione , ma un potente strumento di sensibilizzazione e riflessione. La sua narrazione coinvolgente e la sua attenzione ai dettagli culturali e ambientali lo rendono un’opera di grande rilevanza nel panorama cinematografico moderno. La collaborazione con il popolo Penan e l’uso della stop motion conferiscono al film un’autenticità e una profondità uniche.
Per i lettori occasionali, consigliamo di esplorare La mia vita da zucchina, un altro capolavoro di Claude Barras che affronta tematiche sociali con sensibilità e maestria. Per i lettori più esperti, suggeriamo di approfondire la figura di Bruno Manser e il suo impegno nella protezione della foresta pluviale del Borneo, un tema centrale in Sauvages.
Sauvages è un’opera che va oltre il semplice intrattenimento, offrendo spunti di riflessione e ispirazione per un cambiamento positivo. La sua capacità di unire poesia, verità e impegno sociale lo rende un film imperdibile per chiunque sia interessato a tematiche ambientali e culturali.
- Sito ufficiale del Bruno Manser Fund, fondazione che ha collaborato alla realizzazione del film Sauvages e si batte per la conservazione delle foreste pluviali e i diritti dei popoli indigeni della Malaysia
- Sito ufficiale di Swiss Films, che fornisce informazioni dettagliate sul film Sauvages, tra cui la produzione, la trama e la distribuzione.