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Perché leggere «L’anello rubato» di Selma Lagerlöf?

Un classico della letteratura svedese tra folklore e suspense in una nuova versione appena disponibile per Iperborea.
  • L’anello rubato di Selma Lagerlöf, tradotto da Silvia Giachetti e pubblicato da Iperborea in una nuova versione, esplora la cultura e il folklore svedese.
  • La storia segue un anello che passa di mano in mano, alterando le vite di chi lo possiede, con conseguenze spesso nefaste.
  • Il protagonista dell'opera è un fantasma vendicativo che perseguita chiunque si impossessi dell'anello rubato dal defunto Generale Bengt Lowenskold.

Esce in una edizione rinnovata il romanzo L’anello rubato di Selma Lagerlöf, tradotto da Silvia Giachetti e pubblicato da Iperborea. L’autrice, premio Nobel alla Letteratura nel 1909, ripercorre i suoi ricordi personali e i racconti della sua infanzia per creare un romanzo che emoziona e fa riflettere sul comportamento umano. La storia avvincente si sviluppa attorno a un anello che passa di mano in mano, cambiando irreparabilmente le sorti di chi si imbatte in esso.

La trama e i personaggi

Il protagonista della storia è un anello che, al dito di un potente defunto, viene rubato da due umili contadini ossessionati dalla tomba del gran signore non chiusa adeguatamente. La coppia, recatasi alla sepoltura, non riesce a resistere e prende l’anello. Questo gesto scatena una serie di sfortune che travolgono la coppia nel corso degli anni, innescando la vendetta di uno spettro. In punto di morte, l’anziano contadino, diventato ladruncolo per il furto, sente il bisogno di confessare il misfatto, non rivelato ai due figli. La moglie, consapevole delle conseguenze, sa che saranno tragiche.

Tra preti che arrivano per dare l’assoluzione e la speranza di un ritorno a casa sani e salvi, i figli, ricchi o poveri, sono in contrasto con i genitori, vivi o defunti. L’anello protagonista passa di mano in mano nel tempo, cambiando per sempre le sorti di chi si imbatte in esso. Il romanzo, uscito sempre per Iperborea nel 1995 e oggi disponibile in una nuova veste, è un viaggio nel folclore popolare svedese, con racconti popolari che ispirarono l’autrice, vestiti di atmosfere gotiche, caratterizzate da ambientazioni cupe, tetre e misteriose.

Temi e atmosfere svedesi

La scrittura della Lagerlöf, sebbene sembri semplice, permette di attuare un amalgama di fantasia e realtà, con personaggi storici esistiti che diventano protagonisti di una narrazione ricca di suspense e colpi di scena spiazzanti e inaspettati. L’ambiguità comportamentale di alcuni personaggi, che non sempre sono ciò che sembrano, rende la narrazione diretta e comunicativa, abile ad affrontare temi importanti, atavici ed eterni presenti nella vita del genere umano, come l’eterno conflitto tra il bene e il male.

Quello presente in L’anello rubato è uno scontro tra poli opposti, forze diverse, luce e oscurità, tra bene e male. L’amore è l’unica forza motrice, spesso mossa da figure femminili, capace di sconfiggere il male e riportare la pace e l’ordine, anche se non sempre arriva il classico “happy ending”.

La critica e il contesto storico

La critica ha spesso minimizzato questa parte dell’opera lagerlofiana, nonostante i testi intensi e godibili meritino una lettura approfondita. L’anello rubato, ambientato nella primitiva Svezia settecentesca, narra i destini delle persone che si imbattono nell’anello d’oro rubato del Generale Bengt Lowenskold, fedelissimo di Re Carlo XII. Il vecchio generale, alla morte, viene seppellito con l’anello indosso. Quando la tomba di famiglia viene riaperta per seppellire una bimba morta di scarlattina, l’anello viene rubato dal dito del morto da un povero contadino e sua moglie, costando loro la rovina completa.

Attraverso varie generazioni, l’anello passa di mano in mano, distruggendo esistenze, spezzando storie d’amore e sconvolgendo destini. Il fantasma assetato di vendetta del defunto generale colpisce chiunque entri in contatto con l’anello, non solo ladri e poveracci, ma anche giovani innocenti come Malvina Spaak, governante nella magione dei Lowenskold, innamorata del giovane signore.

Per orientarsi fra testo e contesto

L’anello rubato è una storia di fantasmi intrisa di morale protestante, con un intento allegorico che non intacca il fascino di una storia perfetta per una domenica di brutto tempo. La narrazione è arricchita da sequenze di suspense di grande spessore, come quella dei tre innocenti ingiustamente accusati e condannati dal tribunale, impotenti a decidere di tirare i dadi per rimettersi al giudizio dell’onnipotente. Questa e altre sequenze fanno di questo romanzo un thriller di prim’ordine che regalerà pomeriggi, sere, notti e mattine piacevolissime.

Se L’anello rubato ha catturato il vostro interesse, vi consigliamo di leggere Il meraviglioso viaggio di Nils Holgersson, un altro capolavoro di Selma Lagerlöf che vi porterà in un fantastico viaggio attraverso la Svezia, arricchito da leggende e aneddoti di ogni terra visitata.

Per chi desidera approfondire ulteriormente l’opera di Selma Lagerlöf, La saga di Gösta Berling è un altro testo fondamentale. Questo romanzo epico narra le gesta del bellissimo Gösta e delle genti del Värmland, offrendo uno spaccato ricco e variegato della letteratura svedese del tardo Ottocento.


Articolo scritto al 99% dall’AI, con una correzione opzionale da parte dell’essere umano. Le immagini, create dall’AI, potrebbero avere poca o scarsa attinenza con il contenuto dall’articolo.(scopri di più)
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