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- L'amica geniale esplora l'amicizia non convenzionale tra Lila e Lenù, ambientata in un quartiere povero di Napoli.
- La tetralogia di Ferrante è stata definita dal New York Times come uno dei migliori libri del 21° secolo.
- Il saggio di Viviana Scarinci, Il libro di tutti e di nessuno, esamina l'impatto delle opere di Ferrante sulla letteratura contemporanea.
All’interno delle pagine de L’amica geniale, l’opera di Elena Ferrante intreccia la trama di un’amicizia non convenzionale, danzando lontano dai luoghi comuni sentimentali ed esplorando sfumature ruvide e sincere del legame umano. L’amicizia tra le due protagoniste, Lila e Lenù, non si manifesta come un morbido velo di seta, ma come un pezzo di carta vetrata che leviga e graffia, svelando verità aspre dell’anima. In un’epoca in cui i legami sono spesso idealizzati per nascondere le imperfezioni, Ferrante presenta una relazione idilliaca, ma cruda e dolorosa.
Lila e Lenù crescono insieme in un quartiere povero di Napoli, dove la violenza e le sgradevoli realtà della vita si intrecciano alle loro esistenze. La loro è un’amicizia “grintosa, scivolosa e snervante” tanto quanto andare in bicicletta sulla ghiaia. Questa metafora potente risuona nel mondo, trovando eco nei cuori di milioni di lettori che riconoscono l’autenticità con cui Ferrante dipinge i rapporti umani. La tetralogia, che si snoda attraverso quattro volumi, esplora l’evoluzione di un’amicizia che diventa il palcoscenico per rappresentare temi universali come arte, politica, classe e genere.
Scrivendo sotto pseudonimo, Ferrante mantiene un grado di distacco tra la sua vita personale e i contenuti del libro, avvolgendo nel mistero la sua identità. Tuttavia, la realtà locale che descrive è comprensibile e rilevante per un pubblico mondiale, partendo da dettagli specifici e locali. L’amica geniale ha ricevuto consensi internazionali per la sua capacità di catturare l’essenza delle dinamiche umane, tanto che il New York Times l’ha definito uno dei migliori libri del 21° secolo, posizionandolo al primo posto del podio.
Il contesto storico e letterario di Elena Ferrante
Il saggio di Viviana Scarinci, Il libro di tutti e di nessuno – Elena Ferrante, ritratto delle italiane del XX secolo (Iacobelli, 2020), descrive il ribaltamento letterario operato dalla scrittrice. Ferrante ha dato voce alle donne di Napoli, ponendo al centro della narrazione l’universo femminile e guardando l’Italia attraverso la città partenopea. Questo cambiamento di prospettiva ha avuto riflessi internazionali, portando la scrittrice a essere riconosciuta come una delle figure più influenti della letteratura contemporanea.
Il fil rouge della rivoluzione letteraria di Ferrante è seguito nell’intera opera, comprese raccolte come La frantumaglia. Il saggio di Scarinci ipotizza sull’identità di Elena Ferrante, tracciando interviste e cambiamenti che hanno portato al centro della ribalta letteraria il femminile, capovolgendo il paradigma dominante sul maschile. La centralità del materno è un tema ricorrente nelle opere di Ferrante, come nel rapporto tra Delia e la madre ne L’amore molesto e nel riconoscimento-rinnegamento della figura materna da parte di Lenuccia ne L’amica geniale.
Ferrante ha portato al centro della scena narrativa una città scoperta come paradigma dell’Italia. Le storie di vita italiana – di madri, figlie, famiglie, mariti, fidanzati, rancori, dispiaceri e gioie – rispecchiano e confluiscono nell’opera di Ferrante, in un’ottica nuova. La diade di Menzogna e sortilegio di Elsa Morante torna nelle falsità scoperte da Giovanna ne La vita bugiarda degli adulti, con la fascinazione dalla zia Vittoria che smaschera le ipocrisie paterne e materne.
Il fenomeno globale di Elena Ferrante
Il fenomeno Elena Ferrante è divenuto un Global Novel, accompagnato da un proliferare di studi critici appassionati. Le opere di Ferrante sono state accolte con entusiasmo in tutto il mondo, in particolare negli Stati Uniti, dove le traduzioni e l’eco editoriale hanno consacrato la scrittrice a livello planetario. Il documentario del 2017 Ferrante Fever ha ulteriormente amplificato l’interesse per la sua opera.
Due recenti volumi sull’opera di Ferrante, Elena Ferrante. Poetiche e politiche della soggettività di Isabella Pinto (Mimesis, 2018) e Il libro di tutti e di nessuno di Viviana Scarinci (Iacobelli, 2020), collocano il dibattito intorno al contributo dell’opera della scrittrice al costituirsi di soggettività differenti. Entrambi i libri indagano diversi aspetti complementari dell’opera complessa sotto il nome di Ferrante, dimostrando come la letteratura – soprattutto a firma di donne – abbia la capacità di narrare collettivamente e di interrogarsi sulle modalità di narrazione del nostro presente.
Le opere di Ferrante sono caratterizzate da un’epica che racconta la vicenda di Lila e Lenù, impegnate a vivere una vita diversa da quella imposta dal sistema patriarcale. Le loro storie sono illuminate di luce nuova, in chiave napoletana e universalizzante, e continuano ad affascinare i lettori di tutto il mondo.
Per orientarsi fra testo e contesto
L’opera di Elena Ferrante rappresenta un punto di riferimento fondamentale per comprendere le dinamiche dell’amicizia femminile e le complessità dei rapporti umani. L’amica geniale non solo esplora le asperità dell’amicizia, ma offre anche un ritratto senza veli della società italiana, mettendo in luce le contraddizioni e le sfide del vivere quotidiano.
Per i lettori occasionali, un consiglio di lettura correlato potrebbe essere La figlia oscura, un altro romanzo di Ferrante che esplora il rapporto madre-figlia e le dinamiche familiari. Per i lettori esperti, invece, potrebbe essere interessante approfondire il saggio Il libro di tutti e di nessuno di Viviana Scarinci, che offre una prospettiva storica e politica sull’opera di Ferrante.
L’opera di Ferrante stimola una riflessione personale sulle modalità con cui le persone si influenzano vicendevolmente e crescono insieme, talvolta ferendosi. La sua capacità di rappresentare la realtà in modo crudo e autentico invita i lettori a guardare oltre le apparenze e a confrontarsi con le proprie esperienze e relazioni.