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- Quello che so di te di Nadia Terranova (Guanda) è una delle uscite di gennaio 2025.
- La storia parte dalla vicenda di Venera, bisnonna dell'autrice, internata nel 1928 per “psicosi istero-nevrastenica”.
- Terranova utilizza l'autofiction per dare voce a verità nascoste nella sua storia familiare.
Quello che so di te di Nadia Terranova (Guanda) è una delle uscite di gennaio 2025. Il libro ci conduce in un viaggio intimo e complesso attraverso la sua storia familiare, che intreccia i fili della memoria e della maternità. Al centro del racconto si staglia la figura di Venera, la bisnonna dell’autrice, la cui vita è stata segnata da un internamento in manicomio nel 1928. Questo evento, avvolto nel mistero e nei silenzi della famiglia, diventa il punto di partenza per un’indagine profonda e personale che esplora le dinamiche familiari e le eredità emotive che si tramandano di generazione in generazione.
La storia di Venera è una storia di dolore e di sopravvivenza, di una donna che ha vissuto in un’epoca in cui le donne erano spesso ridotte al silenzio e alla marginalità. Internata con il verdetto di “psicosi istero-nevrastenica”, Venera rappresenta il simbolo delle tante donne che hanno subito la violenza del sistema psichiatrico e della società patriarcale. La sua vicenda, raccontata attraverso i documenti e le memorie familiari, si intreccia con quella di Nadia, che cerca di comprendere e di dare voce a una storia che è stata a lungo taciuta.
Maternità e scrittura in dialogo
Il romanzo di Terranova non è solo un viaggio nel passato, ma anche una riflessione profonda sulla maternità e sulla scrittura. La nascita della figlia di Nadia è un momento di trasformazione, un’esperienza che la spinge a confrontarsi con le sue paure e le sue insicurezze. La maternità, con il suo potere trasformativo e le sue sfide, costituisce un tema centrale del romanzo, affrontato con una sincerità e una profondità che colpiscono.
Terranova si interroga su cosa significhi essere madre e scrittrice, su come conciliare queste due identità e su come la maternità possa influenzare la creatività e la scrittura. La sua risposta è un romanzo che è al tempo stesso un atto di amore e di ribellione, un tentativo di dare voce a quelle parti di sé poste sotto silenzio e di trovare un equilibrio tra il passato e il presente.
- Un viaggio emozionante nella memoria... 🌟...
- Una narrazione troppo intricata... 😕...
- Il simbolismo di Venera sorprende... 🤔...
Il potere della memoria nell’autofiction
Quello che so di te si inserisce nel filone dell’autofiction, un genere che mescola realtà e finzione per toccare temi personali e universali. Terranova utilizza l’autofiction come uno strumento per indagare la sua storia familiare e per dare voce a verità per troppo tempo nascoste o distorte. Il romanzo diventa così un dialogo tra il passato e il presente, tra la memoria e l’immaginazione, un modo per inoltrarsi nella complessità della verità e della narrativa.
La scrittura di Terranova è un atto di resistenza contro l’oblio e il silenzio, un tentativo di ricostruire una storia frammentata nonché di dare dignità a delle voci ignorate. Attraverso la sua scrittura, Terranova riesce a creare un ponte tra le generazioni, a dare un senso al passato e a trovare una nuova consapevolezza nel presente.
Per orientarsi fra testo e contesto
Il romanzo di Nadia Terranova è un’opera che invita alla riflessione e al dialogo, un percorso nella memoria che aiuta a confrontarsi con le proprie storie personali e collettive. La storia di Venera e della sua famiglia assurge a simbolo delle tante storie di donne che hanno lottato per trovare la loro voce e il loro posto nel mondo. Terranova ci fa comprendere cosa significa ereditare una storia familiare e su come possiamo trasformare quella storia in qualcosa di nuovo e di significativo.
In questo contesto, Quello che so di te si configura come un’opera che parla non solo di una famiglia, ma di tutte le famiglie, di tutte le storie che ci portiamo dietro e che ci definiscono. È un suggerimento ad andare fino alle nostre radici per confrontarci con i nostri fantasmi e per trovare la nostra strada in un mondo complesso e in continua evoluzione. La scrittura di Terranova è un atto di coraggio e di amore, un modo per dare voce a quelle parti di noi che sono state a lungo silenziate e per scovare un nuovo significato nella nostra storia.