Filippo Poletti ci guida nell’arte dell’ascolto con un libro “sonoro”

Il 6 dicembre esce L’arte dell’ascolto: musica al lavoro di Filippo Poletti, edito da Guerini Next. L’opera si distingue come un libro innovativo nel panorama editoriale grazie alla sua capacità di unire in modo armonioso parole e musica. Il volume, frutto di un’ambiziosa ricerca durata venticinque anni, propone una raccolta di 120 interviste ad altrettanti protagonisti illustri della cultura e dell’economia italiana, accompagnata da una playlist di 34 ore disponibile su Spotify. Questa caratteristica rende il libro tanto un’opera di narrativa quanto un’esperienza sinestetica fuori dal comune. La combinazione di biografie e brani musicali selezionati permette di inoltrarsi dentro storie personali ricche di pathos.

L’opera è suddivisa in sette parti che toccano diversi settori: arti e mestieri, diritto ed economia, scienze, scrittura, società, spettacolo e sport. Compartimenti che sono un tributo ai molteplici ambiti della sfera professionale e culturale dell’uomo, simboleggiati dalle sette note musicali. L’autore esamina in questo modo la capacità di ascolto non solo nella sua valenza pratica, ma anche come competenza individuale fondamentale che si riversa nelle dinamiche relazionali. Ascoltare diviene così un mezzo attraverso cui vengono elaborate le conversazioni con gli intervistati, in maniera tale da affinare la comunicazione sociale in vista di un ascolto consapevole e attivo.

Le voci dei protagonisti: il cuore dell’opera

Il pantheon presente nel volume è davvero eterogoeneo, visto che tra le figure intervistate troviamo nomi del calibro di Giorgio Armani, Piero Angela, Enzo Biagi, Rita Levi-Montalcini e Bruno Vespa. Ognuno di questi protagonisti apporta una prospettiva unica che contribuisce a conferire originalità all’opera. Le storie intrecciate attraverso le loro esperienze permetto al lettore di compiere un viaggio lungo il quale avviene un cambio di paradigma nella comprensione sociale e personale dell’ascolto.

Il libro non è solo una celebrazione di diverse personalità di spicco, ma soprattutto un riconoscimento alla loro eredità culturale e intellettuale. Raccogliere le storie raccontate da tanti protagonisti significa infatti elevare la voce collettiva di un’Italia che ha sempre visto nell’arte e nella cultura un suo pilastro identitario. Tra aneddoti avvincenti e scoperte personali, gli intervistati condividono punti di vista inattesi, spingendo il lettore a riflettere sulle modalità tradizionali di comunicazione e ricerca del dialogo.

La playlist di Poletti per l’ascolto attivo

L’unicità di L’arte dell’ascolto risiede anche nel fatto che il viaggio proposto nelle pagine è affiancato da una playlist eclettica curata dallo stesso autore. Da componimenti classici a brani contemporanei di artisti come Vasco Rossi e Taylor Swift, la selezione musicale si integra perfettamente con le parole del libro, offrendo un’esperienza immersiva che mette insieme testo e suono.

La musica, perciò, non fa soltanto da sfondo o complemento, ma è parte integrante della narrazione. Ogni brano inserito nella playlist è il riverbero di una storia, una connessione emotiva che espande la comprensione del lettore e rafforza il legame con i protagonisti. La selezione diventa quindi un’indagine stessa sulla storia della ricezione musicale, in cui è possibile rinvenire vari modi attraverso cui comprendere i significati profondi della musica. A ciò si aggiunge che la suddivisione per colori dei metodi di ascolto proposti da Poletti – giallo, verde, rosso e blu – costituisce una scelta simbolica che contribuisce alla dimensione sinestetica del progetto. Ogni colore è un tipo diverso di partecipazione emotiva e intellettuale nel quale i lettori si possono riconoscere in un quadro interpretativo capace di rendere l’ascolto una pratica attiva e intensamente personale.

Per orientarsi fra testo e contesto

Filippo Poletti è giornalista professionista e top voice di LinkedIn, con laurea in musicologia, studi di chitarra classica e composizione sperimentale al Conservatorio “Giuseppe Verdi” di Milano, sound engineer ed executive MBA alla business school del Politecnico di Milano. L’arte dell’ascolto, arricchito dalla prefazione di Carlo Fontana e dalla postfazione di Claudio Magris, è l’apice di un percorso che ha visto finora Poletti approfondire di volta in volta tematiche inerenti alla comunicazione, al dialogo e alla loro intersezione con il contesto sociale.

Analogamente alle sue opere precedenti, la scelta stilistica dell’autore predilige un approccio sincretico in cui fondere insieme discipline diverse come arte e tecnologia o musica e letteratura. Esempi in tal senso sono Grammatica del nuovo mondo, MBA Power: innovare alla ricerca del proprio purpose, o il più recente Smart Leadership Canvas. Come guidare la rivoluzione dell’intelligenza artificiale con il cuore e il cervello. L’arte dell’ascolto si pone in questo filone che ha dimostrato di essere particolarmente proficuo per capire fenomeni all’apparenza distanti, ma dalla cui correlazione si ricava una lettura meno superficiale della realtà.