Angelina Jolie e Alessandro Baricco, la coppia che non t’aspetti

Angelina Jolie, celebre attrice e regista, e Alessandro Baricco, rinomato scrittore italiano, hanno presentato Without Blood  nel corso della 42esima edizione del Torino Film Festival. Il film, diretto e prodotto dalla Jolie, è basato sul romanzo breve Senza sangue di Baricco, pubblicato nel 2002 da Feltrinelli. Girato negli studi di Cinecittà a Roma, esplora temi universali come la guerra, la vendetta e la memoria attraverso la storia di Nina, interpretata da Salma Hayek, e del suo aguzzino Tito, interpretato da Demián Bichir.

Angelina Jolie ha dichiarato di essere una grande ammiratrice della scrittura di Baricco, che considera quasi cinematografica per la sua chiarezza e profondità. Da quando ha letto Senza sangue otto anni fa, ne è rimasta affascinata. Baricco, dal canto suo, ha raccontato con ironia il primo contatto con l’attrice, descrivendolo come un’esperienza simile a quella di ricevere una lettera da personaggi iconici come Jessica Rabbit o Topolino. Il loro incontro ha segnato l’inizio di una collaborazione che ha portato alla realizzazione del film.

La sfida dell’adattamento cinematografico

Adattare un’opera letteraria per il grande schermo è sempre una sfida complessa, e Without Blood non fa eccezione. Angelina Jolie ha affrontato questo compito con umiltà, cercando di rimanere fedele alla scrittura originale di Baricco. Per questo ha coinvolto l’intera troupe nella lettura del libro, con lo scopo di entrare nella mente dello scrittore per cogliere la complessità dei temi trattati. La Jolie ha sottolineato come il film non cerchi di risolvere le questioni sollevate dal libro, quanto piuttosto di stimolare una riflessione sulla capacità umana di ascoltare e comprendere l’altro.

Baricco ha espresso la sua gratitudine per il lavoro svolto dalla regista, riconoscendo che il film riesce a trasmettere il “colore” e la “distanza” presenti nel suo libro. Ha apprezzato in particolare l’interpretazione di Demián Bichir, che ha saputo incarnare il personaggio di Tito esattamente come lo aveva immaginato. La scelta di Salma Hayek per il ruolo di Nina è stata altrettanto azzeccata, grazie alla sua capacità di comprendere e interpretare il personaggio con profondità e sensibilità.

Un film che esplora la complessità umana

Without Blood si distingue per la sua capacità di esplorare la complessità dell’animo umano, evitando di etichettare i personaggi come semplicemente buoni o cattivi. La storia di Nina e Tito, che si ritrovano a confrontarsi anni dopo un evento traumatico, è un esempio di come il dialogo possa essere un potente strumento di comprensione reciproca. Il film invita gli spettatori a riflettere sulla propria capacità di ascoltare e comprendere l’altro, al di là dei preconcetti e delle differenze. Angelina Jolie, nota per il suo impegno come attivista, ha voluto sottolineare l’importanza di dover proteggere le persone più vulnerabili. La violenza, subita da donne o da uomini, è un tema centrale della pellicola, che sollecita una riflessione profonda su come contrastare l’ignoranza e la violenza nella società contemporanea. Da qui il desiderio della regista affinché il film possa contribuire a sensibilizzare il pubblico su temi tanto cruciali.

Per orientarsi fra testo e contesto

Without Blood rappresenta un’opera che va oltre la semplice trasposizione cinematografica di un libro. Pur mantenendo l’essenza del romanzo di Baricco, si presenta come un’opera autonoma, capace di trasmettere emozioni e stimolare il pensiero critico. In tal senso, il lavoro di Angelina Jolie può essere considerato un esempio di come il cinema possa diventare un potente moltiplicatore di una storia scritta sulla carta.

Alessandro Baricco ha al suo attivo romanzi, racconti, sceneggiature e saggi. Without Blood non è il primo film tratto da un suo romanzo. Oltre a quello di Giuseppe Tornatore, La leggenda del pianista sull’oceano, tratto dal monologo Novecento, nel 2007 François Girard ha girato Seta dall’omonimo romanzo del 1996. Baricco si è anche cimentato come regista nel 2008 in Lezione ventuno, portando sul grande schermo una propria sceneggiatura. Un esordio che non ha avuto seguito. Per fortuna, almeno a detta di molti critici.