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Antonia Pozzi

La vita e le opere di Antonia Pozzi svelate a teatro

La piéce «L'infinita speranza di un ritorno» è un tributo a una delle poetesse più emblematiche del XX secolo.
  • Lo spettacolo L'infinita speranza di un ritorno sulla vita e le opere di Antonia Pozzi andrà in scena il 9 e 10 novembre al Teatro Gerolamo di Milano.
  • Elisabetta Vergani, nel ruolo della poetessa, combina testo, musica e immagini in una piéce originale.
  • Antonia Pozzi è famosa anche per le sue oltre duemila fotografie, che esprimono un forte legame con la natura e una ricerca di bellezza autentica.

Il Teatro Gerolamo di Milano è pronto a immergersi nella vita e nelle opere di Antonia Pozzi, tra le poetesse più rappresentative della poesia italiana del XX secolo. Sotto il titolo L’infinita speranza di un ritorno, la piéce sarà presentata sabato 9 novembre alle 20 e domenica 10 novembre alle 16. Con Elisabetta Vergani (in alto, in una foto di scena) nel ruolo principale e Filippo Fanò al pianoforte, la messa in scena è opera della compagnia Farneto Teatro, con la direzione artistica di Maurizio Schmidt. Elisabetta Vergani ha redatto per l’occasione la drammaturgia, mirando a indagare la breve ma fervente esistenza della poetessa e intrecciando versi, diari, corrispondenze e immagini in un dialogo armonioso tra testo e musica.

Nata nel 1912 a Milano e morta suicida nel 1938 a soli 26 anni, Antonia Pozzi visse una vita breve ma straordinaria, indissolubilmente legata alla natura e caratterizzata da un costante bisogno di scoprire il vero e il bello. Rilevata solo dopo la sua scomparsa, la sua opera lirica è attualmente riconosciuta come una delle espressioni più potenti della letteratura italiana. Visse relazioni personali intense e travagliate, che esercitarono una profonda influenza sul suo percorso creativo e sulla sua sensibilità poetica.

Il contesto storico e culturale

Antonia Pozzi visse un’epoca di considerevoli trasformazioni sociali e culturali. Proveniente da una famiglia borghese milanese, fu sensibile agli stimoli di importanti personalità culturali dell’epoca, come Antonio Banfi. Le relazioni con Antonio Maria Cervi, Remo Cantoni e Dino Formaggio, tra gli altri, furono decisivi per plasmare la sua percezione e la sua attività letteraria. Nonostante la sua breve esistenza, Pozzi ha lasciato un segno nel quadro letterario italiano.

La sua poesia riflette un vincolo fortissimo con la natura e un’aspirazione a un’interpretazione autentica e profonda che trova eco tutt’oggi. Le sue oltre duemila fotografie, inoltre, dimostrano il suo ardente interesse per la bellezza e la verità, temi costanti della sua produzione. Dopo la sua morte, il suo lavoro letterario continua a essere apprezzato, grazie all’ammirazione di contemporanei come Eugenio Montale.

Fra le sue tante liriche, eccone una presente nella raccolta Poesie, Lettere e altri scritti, a cura di Alessandra Cenni (Mondadori, 2021):

Tramonto corrucciato

Il sole

chino sul grembo della montagna

con tensione

grifagna

sembrava un occhio stupefatto d’arancione

cigliato

di raggi e lame vivide

sotto un sopracciglio corrucciato

di nubi livide.

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  • Un tributo meraviglioso alla poesia di Pozzi... 🌟...
  • Trovo la scelta di rappresentare Pozzi alquanto discutibile... 🤔...
  • Esplorare Pozzi potrebbe svelare nuove dimensioni della letteratura... 📚...

Un omaggio alla poetessa

Lo spettacolo al Teatro Gerolamo offre al pubblico di Milano un’occasione speciale per scoprire il peculiare mondo poetico ed emotivo di Antonia Pozzi. Attraverso la fusione sapiente di musica e parole, l’attrice Elisabetta Vergani assieme al musicista Filippo Fanò trascinano gli spettatori in un viaggio intimo e appassionante. Condotta da Maurizio Schmidt e impreziosita dalle luci di Massimo Guarnotta, questa performance crea un’atmosfera che celebra il lascito della poetessa.

La produzione della compagnia Farneto Teatro si distingue per rappresentare della tematica femminile una trama autorevole e autentica in un periodo storico complesso. Tramite una drammaturgia sentita e coinvolgente di Elisabetta Vergani, lo show sonda il rapporto conflittuale di Antonia Pozzi con il mondo socio-culturale del tempo, manifestando la sua ribellione e il suo amore indomito per la natura.

Per orientarsi fra testo e contesto

La rappresentazione costituisce un’esperienza rara per esplorare le opere di Antonia Pozzi, una figura che, benché vissuta brevemente, ha piantato radici profondissime nel panorama letterario italiano. I suoi componimenti, teatro di una ricerca profonda di sincerità e bellezza, continuano a ispirare le sensibilità artistiche di ogni tempo. La sua vita, segnata da legami personali fuori dal comune e da un intenso rapporto con gli elementi naturali, si presta a meditazioni su temi universali di portata senza tempo: amore, bellezza, autenticità.

L’infinita speranza di un ritorno è un invito contemplativo sulla vita, nonché il contributo di una delle poetesse più emblematiche del Novecento. Attraverso la narrazione di Vergani e la regia di Schmidt, gli spettatori vengono guidati in un percorso emotivo che stimola la riflessione su valori senza tempo e permanenti grazie alla ricchezza e alla profondità della poesia di Antonia Pozzi.


Articolo scritto al 99% dall’AI, con una correzione opzionale da parte dell’essere umano. Le immagini, create dall’AI, potrebbero avere poca o scarsa attinenza con il contenuto dall’articolo.(scopri di più)
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